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Nuovi ricorso contro la camera di commercio a 3 Mantova-Cremona-Pavia

Dopo il no del Tar del Lazio, l'ente camerale di Pavia chiede al Consiglio di Stato di congelare la fusione

Monica Viviani
1 minuto di lettura

MANTOVA. Camera di commercio a tre Mantova, Cremona, Pavia: non è ancora detta l’ultima parola. Sulla fusione dei tre enti pende un nuovo ricorso giudiziario: decisa a mantenere la propria autonomia, Pavia ha presentato appello al Consiglio di Stato contro la sospensiva negata dal Tar del Lazio.

In sostanza dopo che il Tribunale amministrativo non ha accolto la richiesta di congelare la fusione a tre in attesa dell’udienza di merito al Tar prevista per fine novembre, la camera di commercio di Pavia ha chiesto che fosse il Consiglio di Stato ad emettere il provvedimento cautelare e la decisione è attesa per fine agosto.


Nel frattempo la macchina organizzativa procede come da programma. Il commissario ad acta nominato dal ministero Marco Zanini, segretario generale della camera di Mantova, terminerà a luglio i controlli cosiddetti “puntuali” sulla regolarità formale dei documenti presentati dalle associazioni di categoria: in sostanza si tratta della verifica su dati quali il numero di aziende associate e dei dipendenti di queste ultime.

Gli elenchi puliti verranno quindi sottoposti a controlli a campione dopo la pausa di agosto. In questo caso per alcuni scatterà così un ulteriore triplice controllo: sulle iscrizioni delle aziende alle associazioni, sul pagamento di almeno una quota di iscrizione nell’ultimo biennio e sulla veridicità dei dati sugli occupati. Un lavoro che il commissario ad acta prevede di terminare entro il mese di settembre per poter inviare tutta la documentazione a Milano nella prima metà del mese di ottobre.

Serviranno poi altri tre mesi per gli ultimi controlli che spettano alla Regione che, ricorsi a Tar e Consiglio di Stato permettendo, dovrebbe essere pronta per convocare il primo consiglio camerale a 3 per il mese di febbraio dopo aver invitato le organizzazioni di categoria a presentare le proprie candidature per i seggi.

In tutto i seggi del nuovo consiglio saranno 33 (30 ai settori di attività economica, uno ai sindacati, uno alle associazioni consumatori e uno ai liberi professionisti) e si sono candidati due maxi apparentamenti interprovinciali: quello che vede alleati Confcommercio, Confartigianato e Api e quello che riunisce 14 organizzazioni di cui le tre Confindunstria, le tre Confesercenti, le tre Cna più una serie di associazioni territoriali. —

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