Il Comune toglie il post-scuola alla materna.Tra le polemiche
Niente più tempo prolungato alla Bedoli per i pochi iscritti: disagi per i genitori che lavorano. Il M5S: eliminato un servizio per risparmiare solo 6mila euro
Riccardo NegriVIADANA . Alla scuola materna Bedoli verrà soppresso il servizio di tempo prolungato. Alessandro Teveri (capogruppo M5S), martedì sera in consiglio comunale, si è fatto portavoce della protesta delle famiglie: «Si tratta – ha spiegato – di un servizio necessario per i genitori, per garantire il quale l’impegno del Comune, al netto dei 10mila euro versati dalle famiglie, sarebbe stato di soli seimila euro».
Col tempo prolungato i genitori lavoratori possono ritirare i figli da scuola alle 18.30, invece che entro le canoniche ore 16. Il costo del tempo prolungato è di circa 16mila euro per anno scolastico. All’inizio dello scorso anno, le iscrizioni erano passate da venti (numero che, con retta a 90 euro, manteneva il servizio in pareggio) a undici. Si tratta di un servizio che l’ente locale non è obbligato a fornire: lo scorso anno scolastico pertanto, a seguito della riduzione delle iscrizioni, l’amministrazione aveva chiesto alle famiglie di coprire una parte del buco (di circa 8mila euro), disponendo dallo scorso gennaio un aumento della retta mensile da 90 a 110 euro. Secondo il sindaco Giovanni Cavatorta, le famiglie avrebbero in questa maniera compartecipato alle minori entrate nella misura del 15%.
Anche per il 2018-’19, le famiglie interessante al servizio sarebbero una decina: un numero che non garantisce la copertura dei costi. Da qui la decisione di sopprimerlo: potrà eventualmente ripartire in futuro, se aumenteranno le richieste. Nel modulo per la domanda di iscrizione era stato specificato che il servizio sarebbe stato attivato solo al raggiungimento delle quindici iscrizioni.
Sulla questione, il gruppo consiliare del Movimento 5Stelle ha protocollato un’interpellanza all’amministrazione, chiedendo chiarimenti. «La richiesta del tempo prolungato – spiega Teveri - è motivata dalle necessità lavorative dei genitori. Privati di questa opportunità, si troveranno a dover gestire una grave situazione organizzativa. A quanto ci è stato riferito da alcuni genitori, disponibili anche ad accollarsi un aumento della retta mensile o a valutare altre possibili alternative (come il trasporto verso altre strutture), l’iniziale assicurazione di disponibilità da parte dell’assessore competente è rimasta lettera morta. Anzi, i genitori non sono mai stati nemmeno incontrati al fine di trovare una soluzione. Comprendiamo le difficoltà che l’amministrazione deve affrontare ogni giorno, ma riteniamo che i cittadini abbiano il pieno diritto di essere ascoltati, soprattutto se l’impegno economico che le casse comunali dovrebbero affrontare è di entità relativamente bassa». Secondo il consigliere, tra l’altro, non è da escludere che altri genitori possano trovarsi in difficoltà, e dunque – se informati - aderire all’iniziativa, in quanto ha chiuso i battenti una struttura privata che offriva un servizio di doposcuola. —
I commenti dei lettori