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De Marchi: «Non punite quella capotreno». E parte la raccolta firme

Il giorno dopo l’annuncio shock della capotreno di Trenord sul convoglio Milano-Cremona-Mantova infuriata contro «molestatori e zingari», è l’ora delle polemiche politiche

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MANTOVA. Il giorno dopo l’annuncio shock della capotreno di Trenord sul convoglio Milano-Cremona-Mantova infuriata contro «molestatori e zingari», è l’ora delle polemiche politiche. Luca De Marchi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha iniziato una raccolta di firme (già una sessantina quelle arrivate) sul suo profilo Facebook a favore della capotreno: «Chiediamo clemenza nei confronti della dipendente di Trenord – dice – il personale di Trenord è esasperato dalle continue violenze che è costretto a subire sui treni da parte di bande di nomadi, immigrati e clandestini. Contro quella dipendente non va avviato alcun procedimento disciplinare, come dice anche la senatrice Santanchè».

Anche il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini è sceso in campo ieri a favore della dipendente: «La capotreno non va licenziata, gli italiani sono esasperati. Lo dice il prof di sinistra e io sono d'accordo con lui» ha affermato su twitter postando un'intervista del sociologo Ricolfi sulla vicenda. «Quanto accaduto sul treno è inqualificabile e inaccettabile – sostiene invece Luciano Pizzetti, capogruppo del Pd in commissione trasporti della Camera – provvedimenti vanno assunti contro chi disonora la divisa di pubblico dipendente che indossa contravvenendo allo spirito di servizio». —
 

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