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Vendita di alcol ai minori via ai controlli nei locali. Scattano le prime denunce

Continuano le verifiche nei bar per evitare gli abusi. Il racconto di una madre: ho visto dei ragazzini bere in strada prima della discoteca

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MANTOVA.Vendita di alcol ai minori. Scattano le prime denunce. Il lavoro di indagine svolto dalla Polizia di stato all’indomani dell’episodio che ha visto una ragazzina di appena tredici anni sfiorare il coma etilico, sta dando dei frutti. Sono almeno un paio al momento i baristi finiti nei guai dopo essere stati sorpresi da agenti in borghese a servire super alcolici a minorenni.

Ma non tutto si può imputare ai locali, men che meno a quelli attenti e rispettosi delle regole. Una mamma racconta che sabato scorso, mentre accompagnava la figlia in un locale alle porte di Mantova, ha visto a poca distanza dall’ingresso un gruppetto di giovanissimi. Con un bicchierino di plastica in mano stavano aspettando il rifornimento. Uno sconosciuto (un amico maggiorenne?) con una bottiglia di vodka in mano ha riempito quei bicchieri in attesa.

La Polizia sembra decisa a sradicare il fenomeno dei locali che servono alcol ai giovanissimi, ma non sarà facile. Anche perché i ragazzi non parlano. Non tradiscono. Le indagini comunque continuano in modo serrato e a breve potrebbero dare nuovi risultati.

L’abuso di alcol tra i minori di diciotto anni è un fenomeno in espansione. Solo qualche tempo fa erano finite in ospedale due ragazzine di appena quattordici anni per aver esagerato con gli alcolici durante una festa studentesca in piscina, riuscendo ad aggirare i controlli dei baristi che chiedevano i documenti prima di servire alcolici.

In media ogni fine settimana arrivano in ospedale tre o quattro giovani per aver ecceduto con l’alcol o le droghe. Non è la prima volta che ragazzine e ragazzini esagerano con le sostanze alcoliche ma l’età si sta abbassando. —




 

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