In città caso sospetto di febbre del Nilo
Colpito un ultra settantenne ora ricoverato al Carlo Poma. L’Ats ha già provveduto a bonificare la sua casa e i dintorni
MANTOVA. Primo caso sospetto a Mantova di West Nile, la cosiddetta febbre del Nilo che viene trasmessa attraverso la puntura di una zanzara infetta. Un virus in grado di infettare sia gli animali che gli uomini.
Ad essere colpito dalla febbre, con la diagnosi ancora da chiarire fino in fondo, un ultrasettantenne che abita in città. Ieri ricoverato al Carlo Poma, secondo quanto si è appreso, l’uomo sarebbe già in via di guarigione.
Un decorso clinico favorevole grazie alla tempestività della diagnosi che ha scongiurato possibili conseguenze molto più serie. Sono comunque in corso indagini di laboratorio per approfondire il caso e nel frattempo sono state attivate tutte le misure di sanità pubblica previste.
E tra queste la disinfestazione della casa del paziente.
Per la West Nile è attiva, nella nostra provincia, una rete di controllo sia della circolazione del virus, con trappole per zanzare e analisi negli uccelli e negli equini, sia in merito alla sorveglianza dei casi umani.
Controlli continui e serrati a cura dell’Ats di Mantova che ha messo in campo una unità operativa di prevenzione estremamente efficiente. Il ruolo dell’azienda è sia di tipo preventivo che di gestione vera e propria dei casi sospetti e conclamati.
Nella fase preventiva l’Ats attiva i Comuni per le azioni di controllo delle zanzare, secondo quanto previsto dalle direttive nazionali e regionali, informa la popolazione per prevenire le punture; in prossimità del periodo in cui si presenta la West Nile, di solito la stagione estiva, effettua un’attività di sensibilizzazione dei medici di base, affinché prestino maggiore attenzione ai sintomi che possono ricondurre alla malattia.
Di fronte alla segnalazione di un caso sospetto con patologia neuroinvasiva da parte di un medico, Ats attiva immediatamente interventi di sanità pubblica e, come già accennato, la disinfestazione della casa del paziente e dei dintorni.
Misure che sono già state adottate per il settantenne di Mantova ricoverato al Poma.
La Febbre del Nilo è una malattia che si trasmette attraverso la puntura di una zanzara infetta.
Il periodo di incubazione varia tra i due e i quattordici giorni, ma può anche essere di ventuno in soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.
Nella maggior parte delle infezioni la malattia decorre senza evidenziare sintomi, ma nel venti per cento dei casi provoca stati febbrili.
La malattia però può provocare encefalite, meningo encefalite o paralisi flaccida. Conseguenze dunque anche letali che, nei giorni scorsi, si sono verificate in realtà geografiche molto vicine alla nostra.
Dopo questo caso l’attenzione dell’Ats è massima, anche se i controlli sono scattati da subito, coincidendo con la stagione estiva. —
Giancarlo Oliani
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