Ecco la prima casa di cartone. Il materiale firmato Mantova
Tra i partner tecnici del progetto anche un’azienda di tessuti di Villimpenta. La F.lli Giovanardi ha fornito la facciata tessile: è ventilata e impermeabile
Davide DalaiVILLIMPENTA. Per chi ha confidenza con le fiabe, l’idea di una casa di cartone potrebbe sembrare una romantica fantasia, invece è una solida (e resistente) realtà. Il progetto è nato da Archicart srl, con la collaborazione dell’Università di Catania, ma tra i partener tecnici figura la Fratelli Giovanardi srl, azienda di Villimpenta leader nel settore dei tessuti tecnici, che ha fornito la facciata tessile ventilata e impermeabile. Come racconta Mario Schilirò, uno dei quattro giovani che ha realizzato il prototipo (gli altri sono Dario Distefano, Gianfranco Distefano e Nicola Timpanaro), la facciata costituisce un punto di forza del progetto in quanto protegge la struttura di cartone ondulato dall'umidità, è riciclabile, esteticamente piacevole e personalizzabile.
La casa di cartone, chiamata T-Box, ha l'obiettivo di superare i limiti dei materiali tradizionali, proponendo delle alternative con elevati livelli qualitativi, formali e funzionali, nel totale rispetto dell'ambiente in tutte le fasi della vita del prodotto.
«La nostra azienda condivide questi valori e sostiene la cultura dell'innovazione – spiega Carlo Giovanardi, che insieme dalla sorella Daniela guida l’azienda – inoltre mi è piaciuta molto la collaborazione tra studenti, startupper, Università e aziende».
T-Box sarà arredata come una casa tradizionale e verranno installate al suo interno specifiche apparecchiature di monitoraggio per lo svolgimento di test per l’analisi e la caratterizzazione di quattro regimi di funzionamento, coincidenti con le quattro stagioni, ma dalle analisi preliminari effettuate dall’Università, la combinazione di differenti materiali porta la casa a una durata prevedibile di trent’anni.
«Alcuni dati sono già molto interessanti, ad esempio c’è un differenziale termico di 8 gradi tra l’interno e l’esterno. Questo la rende già appetibile commercialmente per le aziende che realizzato abitazioni prefabbricate, che si usano in situazioni di emergenza. Soprattutto in ambienti caldi, pensiamo al terremoto in Indonesia, le case di cartone potrebbero essere allestite velocemente e offrire un rifugio confortevole. Ma c’è l’interesse anche del Ministero dei Beni Culturali, per realizzare info point a basso impatto all’interno di siti turistici in zone molto calde».
Il progetto, che ha coinvolto oltre ai quattro giovani imprenditori e alla F.lli Giovanardi, ben trenta studenti di ingegneria e aziende del territorio siciliano, verrà presentato ufficialmente a Catania il 4 settembre.
La Giovanardi è l’unica azienda lombarda coinvolta nel progetto, proprio per le caratteristiche peculiari e uniche dei suoi materiali tecnici. —
Davide Dalai
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