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Al Mast arrivano gli ologrammi. Faranno da guida ai visitatori

Quattro installazioni racconteranno in modo interattivo la storia del paese. Il progetto del museo ha ottenuto un contributo regionale di 25mila euro

Vincenzo Bruno
1 minuto di lettura

CASTEL GOFFREDO. Quattro ologrammi abiteranno il Mast di Castel Goffredo: non si tratta di fantasmi, però, ma di un progetto che porterà quattro installazioni multimediali nel percorso espositivo. Scopo dichiarato è quello di rendere più interattiva la visita al museo, puntando sulla multimedialità e sull’idea che debbano essere i personaggi del territorio a raccontarlo. Nasce così l’idea di avere tre quadri parlanti e una sorta di abside virtuale: per farlo si proietteranno video sopra tele bianche da quadro, incorniciate come vere opere d’arte.

La prima installazione, intitolata “La finestra sul paesaggio” sarà collocata nella prima sala del museo dedicata a “Le prime testimonianze cristiane”, e prevede un video immersivo proiettato su una superficie di tessuto che simula lo spazio absidale di un antico oratorio longobardo. Il video proietterà la ricostruzione dell’edificio di culto nelle sue forme geometriche originali, per poi aprirsi sul paesaggio di Castel Goffredo raccontando i due temi forti del museo: l’acqua e la tessitura.

Si passerà poi a “L’ebreo racconta”, una proiezione olografica che sarà collocata nella sala successiva dedicata al “Castrum Vifredi”: il narratore racconterà, con gli abiti dell’ebreo ortodosso, la storia della città durante il Medioevo che fu sede per lungo tempo di una comunità ebraica, e della sua evoluzione urbanistica. Nella sala adiacente, dedicata allo stato rinascimentale, sarà collocata la terza installazione, la proiezione olografica di “Stendhal” che rivelerà la storia della città come corte e capitale rinascimentale. La quarta e ultima installazione animerà infine la sala dedicata a “La riforma protestante. Fermenti e contaminazioni”, dove, all’interno di una cornice affissa a parete, prenderà voce “Il ritratto di frate Agostino”, che ricorderà le parole scritte nel 1550 dal Cardinale Ercole Gonzaga: “Castel Goffredo s’è fatta quasi tutta luterana”, sottolineando come proprio il comune goffredese fu tra le prime roccaforti italiane della riforma protestante.

Un progetto ambizioso e innovativo, dunque, che è stato riconosciuto nella sua importanza anche dalla Regione, che l’ha classificato secondo progetto più interessante tra quelli presentati all’ultimo bando e primo per finanziamenti erogati, che ammontano a 25mila euro. Le installazioni saranno possibili anche grazie all’accordo per l’alternanza scuola lavoro che il Mast ha recentemente stipulato con il liceo classico Virgilio di Mantova: i volontari del gruppo San Luca insieme ai ragazzi del liceo dovranno fare una ricerca sulle fonti archivistiche e documentali che sono alla base dei video ologrammi. Soddisfatta la direttrice del Mast Barbara D’Attoma, che negli ultimi mesi si è impegnata soprattutto per il riconoscimento del museo da parte delle istituzioni e delle scuole a cui questo progetto è maggiormente indirizzato.

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