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Punto nascite da salvare. Il comitato ora sprona i sindaci dell’Oglio Po

Il Comitato per la difesa e il rilancio dell’ospedale Oglio-Po ha scritto a tutti i primi cittadini del territorio viadanese-casalasco, chiedendo un riscontro urgente

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VICOMOSCANO (Cr). «Cari sindaci, non rassegnatevi ad accettare incurie, errori, vacue e iterate promesse, incompetenze e/o disegni che vanno nella direzione del depauperamento dei servizi del nostro territorio». Il Comitato per la difesa e il rilancio dell’ospedale Oglio-Po ha scritto a tutti i primi cittadini del territorio viadanese-casalasco, chiedendo un riscontro urgente.

Quattro le azioni chieste ai sindaci: «Chiedere innanzitutto un incontro al ministero della Salute e attivare tutte le forze politiche che abbiano parlamentari o esponenti di Governo eletti nei nostri territori, affinché venga rivisto il decreto ministeriale che stabilisce gli standard di sicurezza dei punti nascite». La Regione Veneto si sta già muovendo in tale direzione, nell’auspicio che le normative tengano conto dei mutamenti sociali e delle caratteristiche dei territori interessati. Il Comitato suggerisce poi ai sindaci di diffidare la Regione Lombardia affinché chieda, per il punto nascite dell’ Oglio-Po una nuova deroga al limite dei 500 parti annui: «La Regione corregga in autotutela gli evidenti errori della prima richiesta di deroga».

I cittadini propongono inoltre ai sindaci di ricorrere al Tar, chiedendo la sospensione della delibera del Pirellone che disponeva la chiusura del punto nascita Oglio-Po. Una richiesta presentata ufficialmente anche dai consigliere M5S di Viadana: «Per ricorrere c’è tempo sino al 28 settembre, e la spesa da sostenere sarebbe di poche centinaia di euro per ogni Comune».

Il Comitato auspica, infine, una convocazione urgente dell’assemblea dei sindaci dell’Ambito distrettuale viadanese-casalasco, chiedendo di essere invitato alla riunione. Il gruppo di cittadini è dell’idea che il rilancio della sanità pubblica debba basarsi su certezze, e non generiche promesse: «L’assemblea chieda alla Regione una presa di posizione progettuale e finanziaria, chiara e per iscritto». A tale proposito, il Comitato teme un progressivo depauperamento, di cui la chiusura del punto nascite è per certi versi solo la punta dell’iceberg: «Le liste d’attesa al presidio ospedaliero si sono allungate in modo inaccettabile, e alcune prestazioni sanitarie non vengono più effettuate. L’Ambito distrettuale interaziendale è partito solo sulla carta. Mancano strategie e progettualità per i presidi di Vicomoscano, Viadana, Bozzolo, Casalmaggiore e Asola, oltre che per ambulatori e consultori; e il Piano di zona d’Ambito è ancora al palo di partenza». —

Riccardo Negri. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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