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Nuovo esposto leghista: «Quei giardini pubblici sono ancora insicuri»

Fregna e Giuliani alla procura: il Comune non ci ascolta. «Gli uccelli stilizzati e la pianta pericolante vanno tolti»

Francesco Romani
1 minuto di lettura

CASTEL D’ARIO. A tre settimane dalla tragedia che ha visto la morte di Matteo Pedrazzoli, 14enne rimasto schiacciato dall’improvvisa caduta di una pesante panchina girevole nata come arredo urbano, ma utilizzata come “giostrina” dai ragazzi del posto, la Lega punta nuovamente il dito sulla sicurezza del giardino riqualificato. E lo fa con un esposto alla procura della Repubblica e con due mozioni, atti inoltrati ieri dopo aver lasciato il tempo di riflessione e lutto per la tragedia.

Castel d'Ario, rimosse le panchine dove è morto Matteo



«Noi abbiamo già inviato in passato segnalazioni all’amministrazione comunale – spiega il consigliere Pierluigi Fregna, che con Eros Giuliani ha firmato l’esposto – ma sono rimaste pressoché inascoltate. Per questo abbiamo deciso di coinvolgere la magistratura, ma anche i carabinieri ed il prefetto». L’esposto segnala che vi sono «gravi motivi di insicurezza che incombono sui cittadini e che debbono essere risolti nel più breve tempo possibile». In particolare, i consiglieri della Lega puntano il dito sul chiosco dei giardini di piazza Castello, da poco ristrutturata dall’amministrazione comunale: «È sovrastato da un enorme albero, mai abbattuto nonostante l’evidente pericolosità».

Il 20 maggio sempre la Lega aveva segnalato la pericolosità dei volatili stilizzati in metallo «particolarmente appuntiti»: «Avere transennato l’area non è certo una soluzione. Resta poi il problema delle lastre d’acciaio posizionate a terra per creare l’effetto acqua che diventano scivolose con l’umidità al punto che alcuni bambini sono già caduti battendo la testa».

La Lega ha ribadito con due distinte mozioni due richieste: da un lato di rimuovere questi elementi di pericolo e, dall’altro, di chiarire se le panchine girevoli, la prima crollata per la rottura del sostegno a terra, la seconda rimossa su ordine della procura, ritorneranno nella loro posizione originaria, anche se bloccate nel loro movimento.

«Non abbiamo ancora deciso nulla a riguardo – anticipa il sindaco Daniela Castro – Tutto è ancora a disposizione della magistratura che deve eseguire le proprie verifiche. Quando saranno concluse, faremo le opportune valutazioni, anche se al momento mi sento di escludere che torneranno come prima. Per quanto riguarda la presunta pericolosità delle sagome stilizzate di uccelli, abbiamo già provveduto alla messa in sicurezza con la posa di bordi paraspigoli. L’area poi è stata transennata e stiamo attendendo la posa di nuove telecamere. Facciamo la nostra parte. Ma segnalo per esempio che abbiamo transennato il campo da calcio per lavori, ma i ragazzini andavano lo stesso a giocare». 

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