A 18 anni dalla piena si simulano la rotta e l’inondazione
Maxi esercitazione di protezione civile venerdì e sabato. Centinaia i coinvolti negli sgomebri e nei falsi fontanazzi
Francesco RomaniSAN BENEDETTO PO. Il livello del fiume che inesorabilmente cresce e minaccia i residenti che abitano vicino all’acqua. Il preallerta dà a tutti il tempo per poter lasciare con calma le proprie case, ma un evento inatteso fa precipitare gli eventi. L’argine rompe e il sindaco dirama l’ordine immediato di sgombero, concentrando gli sfollati in palestra comunale.
Non è la scena di un film, ma l’incubo che nell’ottobre del 2000 la gente di San Benedetto Po visse sulla propria pelle con la più grande piena degli ultimi cento anni. Oltre 3mila sgomberati sull’asta del fiume, circa 300 solo nella golena Digagnola Po Morto, l’area di oltre 300 ettari che fu sacrificata per salvare dalla possibile alluvione che avrebbe allagato anche la città di Modena.
A 18 anni di distanza, la Protezione civile regionale ha deciso di organizzare la più ampia esercitazione sull’asta del Po, per allenare i cittadini, coinvolgendoli in modo da renderli pronti nel caso di un evento reale. Ma anche per rodare la macchina dei soccorsi in modo da adeguarla, dopo 20 anni, alla attuale situazione.
L’evento simulato avverrà in due giornate, venerdì 5 e sabato 6 ottobre , e sarà preceduto la sera del 3 ottobre da un’informazione data alla popolazione alla sala Soms di Portiolo alle 21.
L’esercitazione partirà venerdì sera con il recapito ai destinatari individuati, circa un centinaio di persone e aziende nella golena di Po morto del preallerta meteo negativo. Un invito a prepararsi a un eventuale sgombero in base alle quote comunicate dall’Aipo (Agenzia interregionale per il Po). Evento che accadrà il sabato mattina quando il sindaco firmerà l’ordinanza (simulata) per far uscire tutti dalle case. «Saranno calcolati sia i tempi necessari per il recapito casa per casa dell’allerta - spiega Fabrizio Benzi della protezione civile Polirone - sia per recarsi al centro d’accoglienza allestito alla palestra comunale a San Benedetto». La gente si recherà con mezzi propri o della Protezione civile e sarà registrata. Poi scatterà l’allerta per mettere al sicuro opere d’arte (il museo del Polirone) e quindi per l’apertura di fontanazzi a Motteggiana e Viadana, coinvolgendo oltre un centinaio di volontari. —
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