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Zanotti apre le porte del museo della sposa

Visita in anteprima in vista dell’inaugurazione del 16: «Espongo il lavoro creativo sugli abiti da sposa»

Luca Cremonesi
1 minuto di lettura

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Il museo della sposa voluto e finanziato da Lucia Zanotti apre le porte. Il palazzo, che si trova in via Zanardelli, già sede della boutique Zanotti, è ora stato sistemato per ospitare dal prossimo 16 ottobre oltre 200 creazioni della stilista castiglionese. «E' un sogno che ho coltivato per anni - spiega Zanotti - e ogni volta che ultimavo una mia creazione la mettevo da parte dicendomi: questo deve essere esposto al museo». Uno sforzo creativo che è anche un concept. «L'abito da sposa è un sogno. Non solo, è ciò che fa sognare. Oltre a questo è lavoro creativo mio e di molte donne che hanno lavorato per oltre trent'anni con me, al mio fianco. Questo museo racconta la storia delle creazioni dell'Atelier Aimée che ho fatto crescere con mio marito, ma è anche la storia di donne che hanno lavorato, hanno sognato e ci hanno permesso, con il loro lavoro certosino, curato, unico e manuale, di arrivare in tutto il mondo».

Apre a Castiglione delle Stiviere il museo della sposa



Il museo, che verrà inaugurato il 14 ottobre con una festa su invito alla presenza di Kathleen Kennedy prima degli undici figli di Robert Kennedy. «Ci lega alla Kennedy una lunga amicizia nata a Venezia, quando in occasione di un matrimonio ha visto le nostre creazioni e da allora se n’è innamorata. Tre delle sue quattro figlie le abbiamo vestite noi; la quarta vedrà nascere il suo abito qui nel museo». Alta moda, fotografie, ma anche la storia di un sogno, è quanto si vede nelle molte stanze del palazzo.

Oltre ai vestiti esposti ci saranno i disegni, alcuni dei quali davvero speciali, «come quelli di Gianni Versace, per il quale abbiamo confezionato abiti creati a partire dai suoi disegni, ma anche quelli di Antonio Pascali, che è stato al nostro fianco per molto tempo». Ci sono, inoltre, stanze dove saranno proiettati i video di matrimoni famosi, mentre all'ultimo piano è stata ricostruita una vera sartoria per mostrare come avveniva il lavoro su ogni singolo abito. Non solo però esposizione, ma anche spazio propositivo e di incontro.

«Ho ricavato una spazio dove voglio che le donne vengano a raccontare la loro esperienza, le loro emozioni e la loro vita». L'ultima fatica della Zanotti, che da agosto lavora in questo palazzo, è quella che «anche gli altri industriali di Castiglione possano pensare, vedendo quello che abbiamo proposto, di raccontare la loro storia e di lasciare così una traccia di quanto fatto a tutti i castiglionesi». —

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