Castel Goffredo, cassa integrazione straordinaria per i 35 dipendenti della Nuova Virgiliana
Un altro calzificio in crisi. Per non dimezzare il personale l’azienda chiede di attivare la Cigs della durata di un anno. I sindacatI: speriamo che serva
Monica VivianiCASTEL GOFFREDO. Cassa integrazione straordinaria di un anno per tutti e 35 i dipendenti. L’ultima cattiva notizia sul fronte occupazionale mantovano arriva da Castel Goffredo e ancora dal distretto della calza: questa volta si tratta del Calzificio Nuova Virgiliana.
L’ammortizzatore sociale è stato chiesto al ministero del Lavoro per cercare di uscire da una situazione di crisi che rischiava di portare al taglio della metà dei posti di lavoro. Scatterà il 22 ottobre, o comunque entro 30 giorni dalla data di presentazione della domanda, avrà una durata di dodici mesi e riguarderà tanto i 26 operai quanto i 9 impiegati dipendenti del calzificio fondato nel 1985 dalla famiglia Bandioli e che produce collant e intimo.
Secondo quanto emerso durante un tavolo in Regione alla presenza di azienda, sindacati, rsu e associazione piccole e medie imprese, la società punta ad attivare un piano di risanamento attraverso il contenimento dei costi, il recupero della competitività e il rilancio commerciale dell’attività. La cassa integrazione sarà per quasi tutti i dipendenti a rotazione e i criteri di scelta dei lavoratori a cui di volta in volta verrà ridotto o sospeso l’orario si baseranno su esigenze tecniche e organizzative. Durante l’anno di Cigs l’azienda si è poi impegnata a cercare con i sindacati soluzioni per ricollocare in altre ditte il personale in esubero. Al contempo verrà aperta la procedura di licenziamento collettivo volontaria, vale a dire solo per i lavoratori che lo chiederanno, e scatterà la mobilità per quelli che matureranno i requisiti per la pensione.
Insomma la riduzione del personale degli anni scorsi, l’attivazione a più riprese della cassa integrazione ordinaria, ma anche il nuovo recente contratto di licenza quinquennale per la produzione della calzetteria da donna di La Perla così come la vendita online del marchio Trasparenze, non sono bastati ad arginare la crisi.
«In tutti questi mesi - commenta Merielisa Scirè di Uiltec Uil - l’azienda ha provato in ogni modo a rimettersi sul mercato e a scongiurare questo passo». «Si tratta di un’azienda che sta attraversando un momento di difficoltà - aggiunge Sabrina Masotto di Femca Cisl - e l’augurio è che questo passaggio non porti a una riduzione di personale se non solo volontariamente. Da parte nostra la situazione sarà monitorata nella speranza che il mercato riprenda». Parla poi di «una misura per prendere tempo e evitare di dimezzare il personale» Claudio Bussi di Filctem Cgil che aggiunge: «Si tratta di un settore che ha subito un calo enorme con la crisi dei mercati russi e arabi. Anche la produzione di una lingerie particolare non è servita. Ora speriamo in un recupero». —
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