Via al ricorso sul punto nascite dell'Oglio Po: il contenuto resta top secret
Il sindaco Torchio: «Non vogliamo dare alcun appiglio ai legali della Regione». Le ipotesi: si punterà sugli errori della delibera e sulle difficoltà viabilistiche. Nei giorni scorsi un altro parto è avvenuto in situazione di emergenza
Riccardo Negri SABBIONETA . I sindaci del Viadanese-casalasco si sono riuniti per dare via libera al ricorso al Tribunale amministrativo contro la chiusura del punto nascite Oglio-Po. L’azione legale farà tesoro della recente sentenza con cui il Tar ha respinto il ricorso avviato da alcuni Comuni del Bergamasco contro la chiusura del punto nascite di Piario: l’analisi delle motivazioni espresse dai giudici potrà infatti consentire di redigere il ricorso più credibile possibile. È chiaro che le speranze sono ridotte al lumicino, ma i primi cittadini non desiderano lasciare nulla di intentato.
I legali hanno esaminato la situazione di concerto in particolare col sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, che è avvocato di professione, e con l’ex medico Luigi Borghesi, presidente dell’associazione Amici dell’ospedale Oglio-Po. Sono stati sentite anche rappresentanze del Comitato per la salvaguardia del presidio ospedaliero e del gruppo mamme “Io sto con il punto nascite Oglio-Po”. Al momento non è possibile entrare nei dettagli tecnici del ricorso.
[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Punto nascite Oglio Po verso la chiusura]]
«Non vogliamo dare nessun appiglio e vantaggio ai legali della Regione», nota il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio. Alcune possibili argomentazioni sono peraltro evidenti e note da tempo: in primis l’errore contenuto nelle richieste di apertura in deroga avanzate a suo tempo dalla Regione, e poi respinte dal Ministero (nelle quali si indicava in 25 minuti la distanza del territorio dagli ospedali di Mantova e Cremona, quando in realtà per raggiungerli dall’ospedale Oglio-Po servono circa tre quarti d’ora); e le difficoltà viabilistiche del territorio (il ponte di Casalmaggiore resterà chiuso ancora per un anno, e a breve potrebbe chiudere per lavori anche quello di Dosolo, con la conseguenza che rimangono “tagliati fuori” i punti nascite più vicini di Parma e Guastalla). Piario, inoltre, è una infermerìa di montagna, mentre l’Oglio-Po è un ospedale vero e proprio, dotato di Dipartimento emergenza e accettazione e di servizi pediatrici strutturati, oltre che certificato Joint Commission: caratteristiche che dovrebbero garantire una maggiore sicurezza alle gestanti.
I sindaci faranno infine presente che la rete dei Consultori, soprattutto sulla parte nord dell’area Oglio-Po, è virtualmente scoperta a seguito di recenti chiusure e tagli: le donne, insomma, non possono essere lasciate sole, in un’area così geograficamente vasta e mal collegata. Intanto martedì l’ennesimo episodio ha mostrato come la richiesta di avere un punto nascite ragionevolmente vicino a casa punti proprio a migliorare la sicurezza dei parti: l’improvvisa decelerazione del battito cardiaco di un nascituro ha imposto infatti un taglio cesareo urgente. L’intervento è iniziato alle 22.15, e il piccolo è nato alle 22.27. —
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