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Beduschi alla guida di FdI: inizia la lunga corsa verso le comunali del 2020

Il sindaco di Borgo Virgilio subentra a Matteo Masiello, portavoce provinciale per 5 anni. Già delfino di Carlo Maccari ora guarda alle elezioni del capoluogo. Ma è un percorso ricco di ostacoli

Nicola Corradini
1 minuto di lettura

MANTOVA. «Siamo un partito importante nell’ambito del centrodestra. Perciò dobbiamo lavorare in questa direzione, pensando ai prossimi appuntamenti quali le provinciali e le amministrative della primavera prossima. Ovviamente dobbiamo anche iniziare a lavorare per le comunali del capoluogo del 2020». Alessandro Beduschi è il nuovo segretario di Fratelli d’Italia. Succede a Matteo Masielllo, portavoce provinciale per cinque anni. L’avvento di Beduschi non è una sorpresa. Il suo riavvicinamento al partito era avvenuto tempo fa, tanto da aver partecipato ad alcune iniziative pubbliche assieme a quello che da sempre è stato considerato il suo punto di riferimento storico, fin dai tempi di Alleanza nazionale, in politica: Carlo Maccari.

Ma quelle sono le origini. Maccari si è ormai ritirato da anni, volontariamente, dalla politica attiva. Beduschi è diventato nel tempo punto di riferimento per diversi esponenti politici della cosiddetta area maccariana. Sindaco di Virgilio per due mandati, è stato confermato primo cittadino nelle elezioni avvenute dopo la nascita del nuovo Comune, Borgo Virgilio.

Comune che l’anno prossimo è chiamato al voto per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale.

Beduschi può tranquillamente candidarsi per un nuovo mandato, ma sembra più probabile che in mente abbia un altro obiettivo: via Roma.

Fantapolitica? Non proprio, anche se naturalmente si tratta solo di un’ipotesi che circola negli ambienti politici. Per Beduschi sarebbe una sfida importante per la sua carriera politica, ma si tratterebbe di una strada ricca di ostacoli. I primi ostacoli arriverebbero dagli alleati del centrodestra. Difficile pensare che la Lega, divenuto ormai partito leader della coalizione dopo il 4 marzo, rinuncerebbe alla prospettiva di vedere un proprio esponente alla corsa per la poltrona più importante di via Roma. —

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