MANTOVA. Alcuni negozianti del centro si erano già passati le informazioni: attenti a un tizio che viene in negozio, fa grossi acquisti e paga con carte di credito false, cioè clonate. Ma la notizia è difficile da far girare in modo capillare. Un pomeriggio di pochi giorni fa, di nuovo il solito giochino da parte del clonatore. Il commerciante di turno ha avuto la prontezza di allertare i carabinieri di quartiere, che proprio in quel momento passavano davanti al negozio. Il truffatore non è stato bloccato perché già aveva fatto perdere le sue tracce. Però è stata sufficiente un’indagine lampo – un video della sorveglianza e qualche testimonianza – e i carabinieri sono arrivati a individuarlo e denunciarlo, mettendo fine ai furti.
È una delle ultime operazioni compiute dalle pattuglie a piedi dei carabinieri che giornalmente – in accordo con le altre forze dell’ordine con cui si spartiscono il controllo del territorio comunale – presidiano strade, piazze, quartieri .
Il nodo sicurezza è al centro, ora più che mai, delle attività e dell’organizzazione del lavoro dei carabinieri, così come di altre forze dell’ordine. Un ruolo importante, perché a tu per tu con la popolazione, quello dei carabinieri di quartiere, attività gestita dal comando di stazione dell’Arma di via Chiassi, diretto dal maresciallo maggiore Enrico Ponzi. Tutti i giorni, mattina e pomeriggio, pattuglie da due uomini scendono lungo le strade, nelle piazze, del centro storico e della periferia, fornendo un punto di riferimento e una garanzia di sicurezza ai cittadini, un deterrente per la piccola criminalità.
Sono forniti di arma d’ordinanza, spray al peperoncino e manganello telescopico. E possono intervenire per ogni tipo di emergenza.
Sono 263 i servizi messi in atto, dall’inizio dell’anno fino al 30 settembre, dalle pattuglie di quartiere, servizi di controllo all’accattonaggio, all’ubriachezza molesta, ai borseggi. «Molto spesso la gente ci ferma semplicemente per chiederci informazioni, specialmente i turisti – raccontano i due carabinieri del turno di ieri mattina al mercato – parliamo inglese, siamo in grado di aiutarli. La cosa che fa più piacere sono le tante persone che vengono a dire che vedendoci si sentono più sicure». «Il nostro obiettivo – aggiunge il comandante provinciale, colonnello Fabio Federici – è dialogare con la gente. È far sentire che ci siamo, sempre». —