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Mantova, il buco nelle imposte: negli ultimi 3 mesi oltre 330mila euro di Imu non pagata

Il vicesindaco Buvoli: «Spesso sono dimenticanze e ritardi». Ma da inizio anno il totale, inclusa la Tasi, sale a 1,5 milioni

Nicola Corradini
1 minuto di lettura

MANTOVA. Mantovani evasori fiscali delle imposte comunali? Secondo il report trimestrale degli accertamenti compiuti dall’ufficio tributi del Comune, nel periodo luglio-settembre di quest’anno, tra Imu e Tasi il mancato o parziale versamento è stato complessivamente di oltre 345.000 euro.

Gli arretrati
«Che aggiungendosi al milione e duecentomila euro accertati nei primi sei mesi dell’anno, fanno quasi un milione e mezzo di euro» calcola il responsabile dei conti di via Roma, il vicesindaco Giovanni Buvoli. Una cifra non trascurabile. Tanto per avere un’idea, la riqualificazione delle due case di riposo di Aspef, con la creazione di dodici posti letto in più, inserita nel piano opere pubbliche, ha un costo di un milione e duecentomila euro. Insomma, con i soldi evasi alle imposte e tributi del Comune si possono fare cose importanti.

Dimenticanze e ritardi
Va detto che non ci sono grossi evasori. «Questo perché gli accertamenti rivelano che si tratta spesso di dimenticanze o di ritardati pagamenti – spiega Buvoli – E va anche precisato che non tutti sono mantovani, visto che ci sono proprietari di immobili che risiedono in altre città. In ogni caso gli uffici hanno predisposto i percorsi per recuperare queste cifre. Sappiamo già che una parte di questi crediti risulterà di difficile esazione».

Imu e Tasi
Il numero di debitori inadempienti è decisamente elevato. Per quanto riguarda l’Imu, gli avvisi sono stati nel trimestre preso in esame 253, per una somma totale di 337 mila euro e rotti. Cifre più modeste per la Tasi, che vede un’evasione di 8.500 euro per 18 accertamenti. Il bilancio complessivo si conoscerà in gennaio, quando verrà fatto il computo definitivo, con il quarto e ultimo quadrimestre dell’anno, dell’evasione fiscale per il 2018.

Bilancio trimestrale
«Per esigenze di bilancio ogni tre mesi facciamo delle indagini sulle situazioni di mancato pagamento – riferisce Buvoli – Quanti sono i soldi incassati dopo gli accertamenti? Non possiamo mettere l’intera somma a bilancio perché non siamo certi che riusciremo a recuperarli tutti nei termini previsti. Una parte (30%) sarà accantonata sotto la voce Fondo crediti di dubbia esigibilità».

Le rate
Aggiunge il vicesindaco: «Con l’introduzione, lo scorso anno, della possibilità di rateizzare i pagamenti al Comune, siamo riusciti ad aumentare le riscossioni. Non si tratta di un condono, ma di tendere la mano a chi vuole rientrare ma ha difficoltà a versare l’intera cifra dovuta in un solo colpo». 

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