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La cittadinanza all’ex preside. Pd in rivolta: «Ha idee fasciste»

In consiglio la proposta del riconoscimento al dirigente scolastico in pensione. Ma è lo stesso dei temi in concorso alla Piccola Caprera e del premio a un ex Rsi

Francesco Abiuso
1 minuto di lettura

CASTELBELFORTE. Aria di tempesta a Castelbelforte, dove per il 26 ottobre sera è in programma una seduta del consiglio comunale. All’ordine del giorno c’è il conferimento della cittadinanza onoraria al “Dr Roberto Archi”, l’ex preside andato in pensione ai primi di settembre che per anni ha guidato l’istituto comprensivo "Luisa Levi" Mantova 1, al quale fanno capo anche le scuole di Castelbelforte.

La motivazione alla base della proposta di conferimento dell’onorificenza? «Per essersi prodigato, nella sua funzione di dirigente scolastico, a favore delle scuole del Comune di Castelbelforte ed aver fatto raggiungere alle stesse alti livelli qualitativi». Così si legge nella delibera di giunta che sarà sottoposta al consiglio.

Già, ma proprio Archi è di recente finito al centro delle polemiche per un’iniziativa da lui sostenuta nei mesi scorsi, quando alcuni allievi della scuola media di Mantova “Alberti”, che ricade sotto lo stesso comprensivo, hanno partecipato con i loro temi, all’insaputa degli stessi alunni e dei genitori, a un concorso sull’amor di patria organizzato dal museo reggimentale dei volontari giovani fascisti “Piccola Caprera” di Ponti.

La notizia, pubblicata dalla Gazzetta, ha subito innescato molte reazioni in nome dell’antifascismo. Dalla giunta comunale di Mantova fino all’Anpi, associazione nazionale dei partigiani.

Il caso è arrivato anche in Parlamento grazie a un’interrogazione al governo presentata dai deputati di Liberi e uguali. «Un’offesa alla storia» è stata, invece, la definizione data dai firmatari di un appello per bloccare l’iniziativa e che è stato sostenuto dalla comunità ebraica, da associazioni e cittadini. Tra i primi firmatari Liliana Segre, sopravvissuta ai lager nazisti e senatrice a vita. Questo anche perché, fatto non secondario, il Comprensivo guidato fino a poche settimane fa da Archi è intitolato a Luisa Levi, ragazzina ebrea deportata ad Auschwitz nel 1944.

Infine, va ricordato che la recente polemica ne segue un’altra, risalente al 2007: nello stesso istituto venne istituita una borsa di studio dedicata al maggiore repubblichino Ferruccio Spadini.

L’intera vicenda è riassunta dalla segreteria provinciale del Pd, Antonella Forattini, che attacca l’amministrazione: «Un’iniziativa che condanniamo con decisione, visto che Archi si è fatto conoscere per le sue mai nascoste simpatie fasciste; idee politiche che non si è limitato a tenere per sé e coltivare nella vita privata, ma che ha portato anche a scuola proponendo ripetutamente iniziative improntate a uno spirito neofascista...Assistiamo, ancora una volta, a un esempio del dilagante fenomeno di revisionismo storico che offende la storia e la memoria delle tante persone che si sono sacrificate per combattere il fascismo. Iniziative come quella di Castelbelforte non possono che trovare la nostra piena condanna». —


 

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