Fronte compatto alla Sadepan: secondo sciopero all’85% di adesione
E lunedì la battaglia si alzerà di livello: in presidio anche i colletti bianchi di Saviola. Uiltec e Filctem all’arrembaggio: «Mai successo prima, è un segnale importante»
VIADANA. Compatti, come mercoledì (24 ottobre): il secondo giorno di sciopero alla Sadepan Chimica (Gruppo Saviola) raccoglie l’85% di adesioni tra i 130 dipendenti degli stabilimenti di Viadana (100) e Trucazzano, in provincia di Milano (30). Un dato che conforta Uiltec Uil e Filctem Cgil: considerando che un buon 10% di lavoratori è comandato, non può abbandonare la postazione e incrociare le braccia, la percentuale si avvicina al 100%. A conferma della temperatura della battaglia, che la Femca Cisl ha deciso di affrontare nelle retrovie, evitando lo scontro diretto con l’azienda.
Una battaglia che lunedì, 29 ottobre, con il terzo giorno di sciopero e l’allargamento del fronte agli impiegati di Saviola Holding (una sessantina), conoscerà un salto di livello. Da protesta di stabilimento a battaglia di caratura nazionale.
Battaglia inevitabile per Uiltec Uil e Filctem Cgil che, prima di riannodare il filo della trattativa, pretendono dal Gruppo Saviola un’inversione a u rispetto al «recesso irrevocabile» dal contratto collettivo nazionale e dei contratti di secondo livello del settore chimico. Il disegno dell’azienda prevede che questi lavoratori – in minoranza nel perimetro del gruppo – transitino sotto l’insegna del contratto nazionale del comparto legno, armonizzandone gli integrativi.
In questo modo i chimici perderebbero per strada una robusta fetta di stipendio – almeno 10mila euro all’anno – che verrebbero agganciati a un meccanismo di premialità variabile. Detto altrimenti, se raggiungi gli obiettivi aziendali, ti restano in tasca, altrimenti ti vengono sfilati. Al di là dei soldi, per Cgil e Uil c’è una questione di principio, i due contratti si giustificano con le differenti mansioni e competenze, la chimica fa comparto a sé rispetto al legno. Insomma, ce n’è abbastanza perché Giovanni Pelizzoni (Uiltec) e Michele Orezzi (Filctem) denuncino una forzatura da parte dell’azienda.
Anche perché all’inizio della trattativa, quasi sei anni fa, un ragionamento di questo tipo era pure comprensibile, il Gruppo Saviola aveva il fiato delle banche sul collo, ma adesso il contesto è mutato, la situazione finanziaria è tornata in quota. Non si capisce quindi l’ostinazione a voler comprimere tutti i lavoratori sotto lo stesso ombrello contrattuale, grattugiando quelli che i sindacati considerano dei diritti individuali acquisiti. Ecco perché la battaglia si è affrancata dal respiro di protesta circoscritta.
«La grossa novità è che, per la prima volta, lunedì i colletti bianchi della holding Saviola sciopereranno (dalle 8 alle 10, ndr) – scandisce Pelizzoni – è un segnale piccolo, ma fondamentale che segna un elemento di rottura. Speriamo che gli impiegati vengano in presidio con noi». Presidio affollato, assicura Orezzi, insistendo sulla compattezza del fronte, a dispetto dei tentativo di slacciarlo: «Sì, il presidio di lunedì sarà importante, ci saranno anche le rsu dello stabilimento di Trucazzano e le due categorie regionali del settore legno di Cgil e Uil».
I commenti dei lettori