Centinaia di ettari allagati, ponti chiusi: Chiese ed Oglio in piena fanno danni
Il Po cresce quasi 2 metri al giorno, preallerta attivata. Preoccupazione per i tronchi flottanti a Torre d’Oglio
Francesco Romani
MANTOVA
Centinaia di ettari allagati, ponti chiusi. Protezione civile, Vigili del Fuoco, Aipo in campo per monitorare le situazioni più critiche. Allerta per il ponte di Torre d’Oglio, dove rami e sterpaglie strappate dalla improvvisa piena del fiume stanno creando una pericolosa barriera proprio mentre sta arrivando l’ondata da monte.
L’eccezionalità delle precipitazioni di lunedì 29 ottobre, che in poche ore ha riversato enormi quantità di acqua su tutto il bacino del Po, dal Piemonte alla Lombardia sta provocando nella nostra provincia una raffica di situazioni critiche che per ora sono tenute sotto controllo dal superlavoro degli operatori e dei Comuni coinvolti. La condizione più critica è per ora quella degli affluenti di sinistra, Chiese ed Oglio.
A monte del Chiese, infatti, il lago di Idro, che era stato scaricato in anticipo in previsione del maltempo, lunedì ha ampiamente superato il record di afflusso da monte che risaliva al 2008: 112 metri cubi al secondo di acqua, 4 volte la media, si sono riversate nel bacino bresciano e da qui all’affluente Chiese, travolgendo boschi e inondando campi. A Gavardo, nel Bresciano, sempre lunedì si è eguagliato il record del 2009 (+288 centimetri sopra lo zero). Una valanga d’acqua che si è scesa velocemente verso Asola dove la notte fra lunedì e ieri il colmo di piena è transitato facendo esondare il fiume dagli argini. Allagati oltre 200 ettari di terreni ed i giardini, con la casa della musica, nel centro della città. A monitorare tutta notte la situazione il Comune, con il sindaco Raffaele Favalli, il vice Giorgio Grandi, la Provincia, la Protezione civile, oltre a Vigili del Fuoco, Carabinieri e Croce Rossa.
«È stata una piena impulsiva - conferma il direttore di Aipo Mantova, Marcello Moretti, presente sul posto - provocata da bombe d’acqua a valle del lago. La quota raggiunta, 4 metri e 25 la stessa che 8 anni fa allagò mezza Asola, è passata senza danni consistenti grazie ai lavori nel frattempo eseguiti ai canali».
Se il Chiese da ieri è in calo, l’Oglio è stato in forte crescita. Lunedì sull’Iseo si sono stracciati tutti i record storici: 476 metri cubi al secondo di afflusso al lago contro il massimo dato precedente di 265 metri cubi che risaliva addirittura al 1960. Una massa liquida che in pochi giorni ha fatto alzare il livello del lago di 70 centimetri, ma impossibile da contenere. Aperte tutte le paratie, l’acqua è scesa velocemente a valle. Ieri a Marcaria la quota era stimata in 4 metri e 45. Una situazione che ha imposto alla Provincia la chiusura totale al traffico del ponte di Calvatone. Probabile lo stop anche a Torre d’Oglio, dove gli operai hanno lavorato giorno e notte per togliere i tronchi che da monte si fermavano contro il ponte in chiatte generando una forte pressione sulla struttura. Giusto ieri, sull’Adda il ponte pedonale di Pizzighettone ha ceduto di schianto sotto la forza della corrente e dei rami a fare “effetto tappo”.
Sull’asta del Mincio, infine, a monte è stata aperta la galleria Mori-Torbole per scaricare l’acqua dell’Adige nel Garda. Operazione che sta comportando il veloce riempimento dell’invaso.
Per quanto riguarda gli affluenti emiliani, preoccupano il Taro e il Panaro mentre il Secchia, nel Modenese, sta raggiungendo i livelli di attenzione (+8.85 a ponte Bacchello) e da oggi si innalzerà velocemente anche nel tratto a foce nel Mantovano.
Per ora il Po è in piena nel tratto piemontese. Fra oggi e domani, il colmo scenderà verso Cremonese e Mantovano. Ieri sera a Borgoforte il livello ha superato i 4 metri con una crescita di quasi due metri in 24 ore. «Prevediamo di arrivare attorno ai sei metri - spiega Moretti, dell’Aipo - con criticità di primo livello. Siamo per questo impegnati già da lunedì oin tutte le attività di monitoraggio e coordinamento fra enti per tenere la situazione controllata». Anche perché da oggi, mercoledì 31 ottobre, potrebbe riprendere a piovere in Piemonte. —
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