Incompatibilità in consiglio a Rodigo, Ariotti annuncia «Non lascio»
Il caso riguarda l’abbattimento di un capannone industriale. Il vicesindaco: vogliamo vederci chiaro ma è un atto dovuto Nessun accanimento
RODIGO. Nubi e schiarite si alternano sul municipio di Rodigo, dove è in corso un braccio di ferro tra l’amministrazione capitanata dal sindaco Gianni Grassi ed il capogruppo di minoranza Alberto Ariotti, accusato di non essere più idoneo a ricoprire il ruolo di consigliere.
Il primo faccia a faccia tra le parti si è svolto il 29 ottobre, durante una seduta del consiglio comunale dedicata esclusivamente alla presunta incompatibilità del leader del gruppo civico “Immaginiamo”. Tutto nasce da un ricorso al Tar, che Ariotti ha presentato in qualità di rappresentante legale della società Rodigo Costruzioni, impugnando l’ordinanza di abbattimento del capannone di strada Francesca Ovest. L’immobile a settembre dell’anno scorso fu sequestrato dai carabinieri e l’affittuario (l’imprenditore cinese Chen Guabin) venne arrestato per sfruttamento di manodopera clandestina. Da successive verifiche è emerso che il magazzino è stato realizzato abusivamente. La Rodigo Costruzione, dopo essersi vista respingere due domande di sanatoria, non ha ottemperato all’ordinanza ed è ricorsa al Tar, per cercare di bloccare la procedura di acquisizione gratuita del bene dal parte del municipio.
Durante la seduta di lunedì, Grassi ha spiegato che, secondo l’articolo 63 del testo unico degli enti locali, chi ha una lite pendente con il Comune non può ricoprire la carica di consigliere. Ariotti s’è difeso dicendo: «Il ricorso è stato presentato dalla società, non da me come persona fisica. Dunque, non esiste alcuna incompatibilità. Non ritirerò il ricorso, né lascerò il consiglio comunale. Se verrò allontanato, farò causa all’amministrazione. Ho intenzione di andare fino in fondo».
Poi ha letto alcune sentenze che dimostrano come la giustizia, in situazioni analoghe, abbia dato ragione ai consiglieri messi in discussione. Infine ha lasciato l’aula, insieme alla collega di lista Cristina Ghidetti. L’avvio dell’iter di contestazione dell’incompatibilità è stato approvato soltanto dalla maggioranza. I consiglieri del gruppo d'opposizione “Destinazione Comune” si sono astenuti. Ora Ariotti avrà dieci giorni di tempo per produrre le sue osservazioni, poi verrà convocato un secondo consiglio comunale. Il primo round sembra sia stato a suo favore. Ieri, infatti, il vicesindaco Luciano Chiminazzo ha dichiarato: «La procedura è un atto dovuto. Non è una questione personale, né uno scontro politico. Non intendiamo accanirci. Tra parentesi, su questi temi ci sono sentenze contraddittorie e noi non vogliamo rischiare di spendere denaro pubblico in cause legali dall’esito incerto». Nel frattempo, però, un’altra battaglia è ormai alle porte. Il 7 novembre, infatti, si terrà la prima udienza relativa al ricorso presentato al Tar dalla Rodigo Costruzioni.
RITA LAFELLI
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