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Un neonato su tre è figlio di stranieri, indiani al primo posto

Nel 2016 su 3.126 nati in provincia di Mantova un terzo è figlio di genitori stranieri. Carta dei servizi tradotta in quattro lingue: inglese, francese, arabo e cinese

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MANTOVA. Nel 2016 su 3.126 nati in provincia di Mantova un terzo è figlio di genitori stranieri. Anche per questo motivo è sempre in crescita l’attività dell’Asst a favore dell’integrazione dei cittadini stranieri. La carta dei servizi del Percorso Nascita, pubblicata sul sito internet istituzionale, è stata tradotta nelle lingue più diffuse: inglese, francese, arabo e cinese. I documenti sono scaricabili nella sezione dedicata, alla quale si accede direttamente dalla homepage del sito. Gli utenti possono trovare informazioni sui punti nascita, sulla rete dei servizi assistenziali, su cosa fare prima, durante e dopo la gravidanza.

L’Asst è dotata di tre punti nascita sul territorio provinciale: Mantova, Asola e Pieve di Coriano. La rete integrata delle tre strutture di Ostetricia e Ginecologia e di Pediatria garantisce la sicurezza, attraverso due sistemi di trasporto protetto della gestante patologica e a rischio e del neonato problematico, effettuato da équipe dedicata dell’Ostetricia e della Terapia Intensiva Neonatale secondo procedure certificate dal servizio di qualità aziendale.

Nel 2017 i parti avvenuti nei punti nascita aziendali sono stati complessivamente 2.602: 1.501 all’ospedale di Mantova, 544 all’ospedale di Pieve di Coriano e 557 ad Asola. Secondo i dati Istat, nel 2016 su 3.126 nati in provincia di Mantova, 840 (27%) risultano essere figli di genitori entrambi stranieri e 319 (10,2%) figli di almeno un genitore straniero. Sempre secondo l’Istat la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'India con il 17% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (15,5%) e dal Marocco (13,3%).

L’Asst mette inoltre a disposizione degli stranieri i servizi di mediazione culturale e di interpretariato telefonico. La mediazione è realizzata da un professionista formato e selezionato esperto di gesti, simboli e immaginari collettivi che rendono possibile la comprensione della comunicazione verbale e non da parte di persone appartenenti ad altre società.

L’interpretariato telefonico è attivo 24 ore su 24 e permette, mediante apparecchi telefonici fissi o mobili dotati di vivavoce, di effettuare conversazioni tradotte dall’operatore remoto. Il servizio rende disponibili la pressoché totalità delle lingue ufficiali e alcuni dialetti particolarmente diffusi tra le etnie presenti in Italia (oltre 100 lingue e 40 dialetti). L’interpretariato si limita alla traduzione linguistica, in situazioni dove questa sia sufficiente a garantire una reciproca comprensione.




 

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