Torre della gabbia, i commercianti oscurati: «Il Comune dica quando toglierà quel cantiere»
Cresce la protesta in via Cavour. «I lavori sono fermi dall’estate e questo ci penalizza. Temiamo che il ponteggio resti lì ancora per molto»
Sandro MortariMANTOVA. «Stiamo subendo danni economici notevoli. Ci dica il Comune quando toglierà l’impalcatura della Torre della Gabbia che oscura i nostri negozi». Il grido di dolore arriva dai commercianti di via Cavour che da oltre un anno sono alle prese con il cantiere, un muro di legno lungo alcune decine di metri che scorre lungo il lato destro del marciapiede (spalle a via Accademia) e che copre, togliendoli letteralmente dalla vista, quattro esercizi pubblici ubicati proprio sotto alla Torre: l’antiquariato Mossini, il negozietto ora sfitto di Gianluca Bianchi e le due enoteche la Buca della Gabbia di Daniele Tassotti e la Taverna del Cento.
«I lavori alla Gabbia sono fermi da questa estate e temiamo che si vada ben oltre ai primi del 2019 come termine dei lavori promesso dal Comune» affermano all’unisono i commercianti. Che accusano: «Siamo in uno dei posti più centrali di Mantova, ma da lì ormai non passa più nessuno».
«Io - spiega Bianchi - avevo affittato il negozio ad un artigiano che lo utilizzava come esposizione. Quando mi disse che a causa dell’impalcatura nessuno si fermava a guardare i suoi prodotti e aveva deciso di andarsene, gli proposi una riduzione dell’affitto a 150 euro al mese fino alla conclusione dei lavori. Comprensibilmente non ha accettato: se n’è andato e io ora non riesco più ad affittare il locale». «I miei clienti affezionati - fa eco Tassotti - vengono perché sanno dove sono, ma i nuovi, i turisti che vanno e vengono dal Ducale, deviano, scoraggiati dall’impalcatura. Sono stato anche costretto a togliere il plateatico. E il mio fatturato scende».
«Anch’io sto subendo dei danni - afferma Massimo Mossini - il mio negozio è all’angolo, e se ne vede solo uno spicchio, cosa che non invoglia la gente a fermarsi davanti alle vetrine. Per non parlare dei problemi che mi creano con il carico e lo scarico delle merci. L’altro giorno ho fatto fermare un camion sotto al voltone e non le dico la fatica per farmi largo tra la gente a passeggio. Per non parlare dei parcheggi, visto che il cantiere ci toglie molti posti auto che, invece, farebbero comodo».
I commercianti nel maggio scorso furono convocati dal Comune per fare il punto sui lavori: «Ci dissero - ricorda Tassotti - che si sarebbero prolungati sino alla fine dell’anno e che il ponteggio davanti ai negozi sarebbe stato tolto ai primi del 2019. Da Ferragosto, però, non vediamo nessuno lavorare, per cui temiamo che il cantiere si prolunghi alle calende greche». «Vogliamo sapere la verità - rilancia Bianchi - Il Comune dica chiaro quando ci libererà. Non possiamo stare nell’incertezza attuale». —
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