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All’asta il capannone della tintoria Elledue

In vendita gli immobili della società della famiglia Pacchioni. L’attuale proprietà continua nel tentativo di rilancio dell'ex Levante

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CASTEL GOFFREDO. Nuovo capitolo nella vicenda della tintoria Elledue, la società di Castel Goffredo di proprietà della famiglia Pacchioni come il calzificio Levante, fallita nel 2014 e ora in liquidazione. I curatori del fallimento hanno messo in vendita lo stabilimento industriale di proprietà della società, che comprende, oltre ai reparti produttivi della tintoria, i magazzini e gli uffici, anche un’area scoperta edificabile: 18mila metri quadrati di area coperta e più o meno altrettanti di spazio libero, sul quale potrebbero sorgere nuovi capannoni .

In questo primo tentativo di vendita, il prezzo base per aggiudicarsi gli immobili, attraverso una gara prevista per il prossimo 22 gennaio, è di circa 5 milioni di euro. Potranno essere ammesse anche offerte di importo inferiore, fino a un minimo di 3 milioni e 800mila euro, ma in questo caso l’acquisto andrà a buon fine soltanto se i c uratori riterranno che non sia possibile ottenere un prezzo maggiore con un nuovo tentativo di vendita.

Sul complesso pende un vincolo: la società Lvt, che ha preso in affitto l’attività e continua e produrre calze e maglieria con il marchio Levante, continuerà a occupare gli immobili fino alla scadenza del termine previsto dall’accordo in corso, per ora fissato al 31 dicembre di quest’anno, o da eventuali proroghe.

La crisi dell’ azienda esplode alla fine del 2012: il Calzificio Levante e la tintoria Elledue, le due società del gruppo di Castel Goffredo vengono messe entrambe in liquidazione con un debito di circa 85 milioni. La Lvt prende in affitto l’attività. A controllarla è l’israeliano George Steinberg, che detiene più del 97% del capitale sociale, ma nelle quote figurano ancora anche i Pacchioni. Per la vecchia società si chiede il concordato preventivo, ma nell’ottobre 2013 il tribunale respinge questa richiesta, e rifiuta anche una seconda proposta. Ad aprile 2014 viene dichiarato il fallimento. Nei mesi successivi, Lvt lancia una proposta vincolante: acquisto dell’attività che la curatela, alla fine, accetta.

La nuova società, fin dal suo ingresso, ha sempre dichiarato di voler rilanciare la realtà produttiva di Castel Goffredo, anche attraverso accordi commerciali e un’importante ricapitalizzazione da parte del socio di maggioranza. Un flusso di nuovi capitali che proprio quest’anno ha arricchito i bilanci societari. Una speranza per i 160 dipendenti, tra operai e impiegati, che ancora lavorano nello stabilimento Lvt.

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