Schiacciato da ottocento chili.Una sola condanna a tre mesi
Assolto uno degli imputati. L’operaio infortunato è rimasto paralizzato. Il pm aveva chiesto dieci mesi per entrambi. Un terzo giudicato in abbreviato
CASALMORO. Il gravissimo infortunio sul lavoro era avvenuto il 12 ottobre 2012 a Casalmoro. A finire a processo per lesioni colpose Claudio Bozzoli, 63 anni di Asola, coordinatore per la sicurezza, Roberto Manzoni, 54 anni di Torino, direttore generale della Sebigas e Cosimo Ignazzi, 51 anni, legale rappresentante della Sipipe srl, datore di lavoro dell’operaio infortunato.
Quest’ultimo aveva già patteggiato, in abbreviato, otto mesi di reclusione. Mercoledì 14 novembre la sentenza è stata emessa dal giudice Enzo Rosina nei confronti di Bozzoli e Manzoni. Il primo è stato condannato a tre mesi. Il secondo è invece stato assolto per non aver commesso il fatto.
Sono ritenuti responsabili di un infortunio sul lavoro avvenuto il 12 ottobre 2012 a Casalmoro, a seguito del quale un operaio di trentadue anni, travolto da un pesantissimo pezzo elettrico (ottocento chili di massa metallica e plastica) aveva subito una grave menomazione. Un trauma vertebro midollare che lo ha paralizzato.
L’incidente sul lavoro era accaduto in via San Faustino. Lì una società del paese, la Santo Stefano Energia, stava completando la realizzazione di un impianto a biogas. Un pesante quadro elettrico, mentre veniva calato con una gru, ha colpito e schiacciato il fianco dell’operaio.
Il pubblico ministero Giulio Tamburini, al termine della sua requisitoria ha chiesto per entrambi gli imputati dieci mesi di reclusione.
L’operaio infortunato, ha confermato la difesa, è stato completamente risarcito. —
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