Hashish ai minorenni: spacciatori condannati
A processo due giovani: al primo inflitti due anni e otto mesi di reclusione, al secondo nove. Il giro scoperto dalla polizia nel quartiere Te Brunetti
Giancarlo OlianiMANTOVA. Spacciavano consistenti quantità di hashish a ragazzi minorenni. Cinquanta, a volte cento, grammi per volta. Un’attività criminale che è stata portata avanti tra il luglio e l’agosto del 2013, e che si è interrotta a fine estate solo grazie alle indagini della polizia di stato. Due gli spacciatori finiti a processo: Houssemeddine Nagati, 26 anni, nazionalità tunisina, residente in via Marche a Lunetta e Mohamed Alì Manai, 24 anni, residente a Villanova de Bellis.
Il collegio giudicante, presieduto da Enzo Rosina, li ha condannati il primo a due anni e otto mesi di reclusione e il complice a nove mesi. Il pubblico ministero Giulio Tamburini, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto cinque anni per Nagati e due anni e sei mesi per Manai.
Come già accennato, l’attività di spaccio si è consumata nell’estate di cinque anni fa. Secondo l’accusa, in concorso tra loro, i due giovani avevano cominciato a smerciare droga dalle parti di Te Brunetti, puntando su clienti al di sotto dei diciotto anni, circostanza che rappresenta un’aggravante del reato. Nagati, in particolare ha avuto a che fare con due ragazzi che a suo tempo sono stati sentiti dalla polizia.
In numerose e distinte occasioni ha venduto loro quantitativi di hashish compresi tra il mezz’etto e l’etto. A Manai, invece, è stato contestato lo spaccio a un ragazzo che non aveva ancora quindici anni, a cui avrebbe ceduto quarantatré grammi di stupefacente.
I consumatori identificati e segnalati alla prefettura nel corso dell’indagine sono soltanto tre, ma ce ne sono molti altri la cui identità non è mai stata scoperta. —
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