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Città della moda, si tratta per la cessione ai cinesi

Il fondo Usa Blackstone pronto a vendere al gruppo Sasseur quotato a Singapore. La società di gestione di Bagnolo conferma e tranquillizza dipendenti e mercato

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

BAGNOLO SAN VITO. Il Mantova outlet village di Bagnolo San Vito sta per cambiare proprietà, passando da quella americana di Blackstone a quella cinese di Sasseur quotata a Singapore. L’indiscrezione arriva dal Sole 24 Ore, ma da Multi Outlet Management Italy, la società che gestisce la Città della moda mantovana insieme e i quattro outlet di Valdichiana, Franciacorta, Palmanova e Molfetta (riuniti sotto il brand Land of Fashion), per ora arriva solo la conferma delle trattative in corso.

Nel pomeriggio il quartier generale milanese della società diffonde la nota che fa chiarezza sulla volontà del proprietario di vendere e che, al tempo stesso, punta a tranquillizzare dipendenti, a partire da quelli mantovani, e mercato: «Il fondo proprietario degli asset, Blackstone, sonda continuamente il mercato valutando ogni situazione - scrive Luca Zaccomer, marketing director di Multi Outlet management Italy -. La direzione di Mantova così come chi lavora negli uffici di Milano conosce questa situazione, che ci accompagna nella quotidiana missione di portare valore aggiunto a questo portafoglio e lavorare al meglio affinchè continui a crescere così come siamo stati capaci di fare in questi anni».

Il fondo statunitense Blackstone, uno dei maggiori investitori immobiliari al mondo, avrebbe valutato il suo pacchetto di cinque outlet 800 milioni di euro e sta trattando con il gruppo cinese Sasseur. Quest’ultimo è proprietario di dieci grandi outlet in Cina e non possiede sbocchi in Italia. L’operazione con Blackstone sarebbe, dunque, la chiave di volta per sbarcare nel Belpaese, tempio della moda. Il mercato italiano è molto appetibile per gli investitori internazionali, ma ci sono vari elementi da considerare, scrive il Sole 24 Ore. Innanzittutto il prezzo di cessione: 800 milioni di euro è una cifra consistente che fa comodo al fondo che aveva acquisito i 5 outlet nel 2013 e che, quindi, ritiene sia giunto il momento di disinvestire.

I cinesi, dal canto loro, non avrebbero ancora fatto un’offerta (anche se le trattative sarebbero in fase avanzata). E poi c’è la vicenda delle domeniche che il governo giallo-verde vorrebbe trasformare da lavorative in riposo per i centri commerciali: visto che una grande fetta del fatturato degli outlet si fa di domenica e nei festivi, trovarsi di fronte alla prospettiva di serrande abbassate proprio quando si venderebbe di più, non fa compiere salti di gioia ai cinesi. I quali, però, sono attratti dai numeri degli outlet: 600 negozi sparsi su una superficie di 150mila metri quadrati (su 630mila metri) visitati, ogni anno, da 17 milioni di persone.

Solo il Mantova village di Bagnolo conta 110 vetrine, con un’affluenza annua di circa 3 milioni di potenziali clienti e 500 dipendenti tra diretti della società di gestione e quelli dei vari punti vendita. E sono proprio loro, i lavoratori, i più preoccupati dal cambio di casacca, più per l’incertezza in cui ci si trova che per il timore di perdere il posto. Almeno in questa fase.

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