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Mantova, giù il magone alla Ceramica: passa l’esproprio delle aree

Forza Italia contesta il prezzo del terreno e dello scheletro di cemento. L’assessore: fisseremo la cifra solo dopo la perizia esterna

Sandro Mortari
1 minuto di lettura

MANTOVA. Il clima natalizio in consiglio comunale che ha portato ad approvare all’unanimità la mozione del centro destra (prima firmataria Badalucco di FdI) per chiedere la modifica del regolamento sui circhi, con emendamento decisivo del forzista Longfils, è durato lo spazio di una delibera. Lo scontro tra maggioranza e opposizione si è rinfocolato subito dopo sulla variante al Prg per l’imposizione del vincolo preordinato all’esproprio dell’area a Fiera Catena che ospiterà la futura palestra e dello scheletro in cemento.

A dar fuoco alle polveri è stato Longfils quando ha accusato la giunta di voler aderire alla proposta bonaria del liquidatore della C&P, società proprietaria delle due aree, che per cederle al Comune ha chiesto 2,3 milioni di euro, «ovvero 362,95 euro al metro quadrato. Nella delibera, invece, si cita il progetto di fattibilità in cui il Comune valuta il terreno della palestra 93,03 euro al metro e il magone 136,49. C’è, però, una stima dell’area fatta dall’Agenzia delle entrate che, attualizzata, fissa in 353 euro al metro il prezzo delle aree. Il liquidatore vorrà che lo si applichi. E poi non si può mettere un vincolo se c’è la disponibilità a vendere». Per Longfils «il quartiere va risanato, ma il denaro pubblico va rispettato».

L’assessore all’urbanistica Murari e i tecnici hanno rassicurato l’aula: «Oggi - ha detto Murari - si sta solo adottando la variante e il vincolo all’esproprio, strategico per riqualifìcare il quartiere con una palestra e una piazza al posto del magone sotto cui, una volta demolito, ci sarà un parcheggio. Non si parla di cifre. Il prezzo sarà fissato dopo il progetto definitivo e la perizia di un tecnico esterno».

La delibera è passata col sì del centro sinistra (Squassabia dei gialli non ha votato), l’astensione di Irpo (misto) e il no di M5S, Fdi, Fi e di Zera, espulso dalla Lega. La pratica tornerà in aula tra 60 giorni per l’ok definitivo; seguirà la fase progettuale per la demolizione dello scheletro, la costruzione della palestra, al servizio della nuova scuola e della città, e della piazza in continuità con piazza Polveriera. 
 

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