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Torre della Gabbia pronta a Natale, ma del prossimo anno

Il Comune presenta i tempi dei nuovi lavori ai negozianti. I commercianti: «Danni alle attività, ma accolte le richieste»

Nicola Corradini
1 minuto di lettura

MANTOVA. Sono previste per il Natale dell’anno prossimo o, nella migliore delle ipotesi, in occasione del Festivaletteratura (quindi in settembre) la fine dei lavori nella Torre della gabbia e la relativa inaugurazione e apertura al pubblico. Lo ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli nel corso di un incontro, richiesto da Confcommercio, con i titolari dei negozi che si trovano attorno allo storico edificio di via Cavour, al centro di lavori di restauro e riqualificazione ormai da quasi due anni.

Un incontro che serviva non solo a fare il punto sui lavori e sui tempi previsti per concludere l’intervento (che inevitabilmente ha danneggiato le attività dei negozi e dei locali coinvolti), ma anche per proporre alcuni accorgimenti per tentare di ridurre i disagi.

Il perché dell’allungamento dei tempi (i lavori dovevano concludersi lo scorso luglio) è noto. Il ritrovamento di incisioni medievali sulle pareti interne dello storico edificio ha imposto uno stop. Al posto della scala interna prevista inizialmente si è infatti reso necessario progettare un impianto elevatore, unico nel suo genere in Italia, per non coprire i reperti. «Ciò ha richiesto un nuovo progetto, molto complesso, che sarà presentato alla Sovrintendenza prima delle feste - spiega Martinelli - La Sovrintendenza avrà fino a 120 giorni di tempo (si confida anche prima) per rilasciare il parere. Serviranno poi altri 30 giorni per l’approvazione e l’aggiudicazione dei lavori e ancora 4 mesi circa di cantiere».

All’incontro c’erano anche il sindaco Mattia Palazzi, il vice Giovanni Buvoli e i titolari delle attività Galleria Mossini, il locale commerciale di proprietà di Bianchi (attualmente sfitto perché oscurato), l’enoteca Alla Buca della Gabbia e la Taverna del 100.

«Abbiamo trovato nell’amministrazione disponibilità e collaborazione – dichiara Bianchi – purtroppo ci è stato detto che, per questioni di sicurezza, non è possibile sostituire il pannello che delimita l’area del cantiere con una struttura meno impattante, ad esempio una rete a maglie larghe. Abbiamo chiesto l’adozione di alcuni accorgimenti a noi utili, quali la riduzione dell’area delimitata da un lato, la possibilità di ripristinare parte del plateatico dei due pubblici esercizi nella porzione liberata recentemente e la possibilità di brandizzare il pannello con il nome delle attività. Il sindaco ha dato massima disponibilità. Sono misure che non possono compensare gli ingenti danni arrecati da 520 giorni di oscurità, ma siamo consapevoli che il recupero della torre è un intervento strategico e di fondamentale importanza». —
 

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