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Il Tar sblocca l’appalto per il ponte di Casalmaggiore: soldi da Roma

Il ricorso presentato da un pool di imprese contro la gara d’appalto della Provincia di Parma per l’affidamento dei lavori di restauro del ponte di Casalmaggiore

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CASALMAGGIORE. Il Tar dell’Emilia ha fissato al 30 aprile la trattazione nel merito del ricorso, presentato da un pool di imprese (capofila Edilmecos) contro la gara d’appalto e tutti gli atti connessi effettuati dalla Provincia di Parma per l’affidamento dei lavori di restauro del ponte di Casalmaggiore.

La cosa più importante è che i giudici non hanno ritenuto di applicare la sospensione cautelare dell’iter, come pure chiesto dai ricorrenti. La conseguenza è che la Provincia (stazione appaltante) potrà, in pochi giorni, affidare definitivamente l’appalto all’associazione di imprese (capofila consorzio Coimpa) che aveva vinto la gara, stipulare il contratto e consegnare i lavori. Poiché le imprese aggiudicatarie avevano assicurato di essere in grado di terminare l’opera nel giro di cinque mesi, la questione sarà ripresa in mano dal Tar quando verosimilmente il cantiere volgerà ormai al termine.

Qualora poi i giudici dovessero accogliere le motivazioni dei ricorrenti, questi probabilmente citeranno in giudizio la Provincia per chiedere un risarcimento; ma, nel frattempo, il ponte sarà tornato transitabile in tempi ragionevoli. Il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio, a nome dei cittadini, ringrazia il Tribunale per non avere ulteriormente differito la riapertura al traffico. . Il Governo intanto ha stanziato 250 milioni (50 l’anno per cinque anni) per la messa in sicurezza dei ponti sul Po. «La norma – annuncia il ministro Danilo Toninelli - è inserita nella legge di bilancio, durante l’esame in commissione alla Camera». Le risorse saranno ripartite tra città metropolitane, province e Anas, e dovranno finanziare tanto la manutenzione dei ponti esistenti quanto la realizzazione dei nuovi. «Ora sta al Parlamento confermare tale misura».

Riccardo Negri

 

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