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Gestore unico dell’acqua: i Comuni si spaccano

Assemblea in Provincia. Passa la mozione di Marcaria e altri 21 che impone un ultimatum a Tea e Sisam. I sindaci dell’Alto Mantovano si oppongono: vogliono mangiare la nostra azienda

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Il percorso verso il gestore unico del servizio idrico integrato subisce un’accelerazione, ma spacca il fronte dei Comuni. Lunedì 10 dicembre l’assemblea dei sindaci ha approvato a maggioranza una mozione presentata dal sindaco di Marcaria Carlo Alberto Malatesta e sostenuta da 21 colleghi (tra centrodestra, centrosinistra e civici) con cui si impone a Tea e a Sisam di chiudere l’accordo per il gestore unico entro 20 giorni dall’ok del consiglio provinciale al nuovo piano d’ambito. «Non si può perdere altro tempo - ha detto in sostanza il primo cittadino - il territorio ha bisogno degli investimenti previsti dal nuovo piano. Le due aziende potranno continuare il confronto, ma con un termine preciso. I nostri 20 giorni equivalgono, poi, a tre mesi».

Dall’altra parte si sono coagulati i Comuni Sisam (anche qui prevale la trasversalità), che hanno respinto l’ultimatum. «Ad oggi - ha spiegato il sindaco di Casalmoro, Franco Perini - l’unica società che ha i requisiti per fare il gestore unico è Sisam, visto che nella compagine societaria di Tea figura il privato. Il sospetto è che tutto sia fatto in funzione dell’acquisizione, da parte di Tea, di una società sana come Sisam. E poi, aspettare vorrebbe dire anche attendere l’evoluzione normativa in discussione».

I sindaci Sisam si sono dichiarati a favore del gestore unico, «che può partire presto: basta che Tea e Sisam si accordino per dare in affitto il loro ramo dell’acqua, rispettando gli accordi già fissati. La mozione di Marcaria, invece, rischia di mettervi una pietra sopra». Nella votazione ha prevalso quella mozione, sottoscritta anche da Mantova, Suzzara, Marmirolo, Pomponesco, San Benedetto Po, Sabbioneta, Bigarello, San Giacomo Segnate, Quistello, Borgofranco, Commessaggio, Borgo Mantovano, Quingentole, Schivenoglia, Gonzaga, Magnacavallo, Ostiglia, San Giovanni Dosso, Sustinente, Poggio Rusco e San Martino dall’Argine. Contro si sono espressi Asola, Castel Goffredo, Gazoldo, Casalromano, Ceresara, Casalmoro, Medole (per Ruzzenenti «è un ricatto») e Rodigo; astenuti Asola, Volta e Monzambano. A favore, della mozione a sostegno di Sisam, illustrata dal sindaco di Castel Goffredo, si sono schierati Asola, Ceresara, Casalromano, Casalmoro, Medole, Rodigo e Canneto; nella votazione finale sul piano si sono astenuti Asola, Monzambano e Volta, mentre i no sono stati di Medole, Castel Goffredo, Rodigo, Casalromano, Ceresara e Casalmoro.

Il piano d’ambito col gestore unico prevede investimenti per 379 milioni di euro fino al 2037 e aumenti tariffari in 20 anni da 1,70 euro al metro cubo a 2,36. Intanto, l’assemblea dei sindaci ha dato l’ok all’aumento della tariffa dell’acqua per il 2019: la bolletta Tea salirà del 3,4% (ma resta sempre del 30% al di sotto di quelle degli altri due gestori principali) dopo che quest’anno è rimasta ferma, mentre Aimag, che già aveva avuto un incremento quest’anno del 5,5% aggiungerà un altro 1,9%. Invariate, per il secondo anno consecutivo, le tariffe Sisam.

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