La Rsa di Acquanegra sarà Fondazione, socio unico il Comune: «Ora si può crescere»
Presentata in teatro la trasformazione della ragione sociale. L’opposizione: «Un poltronificio. Faremo esposto all’Anac»
Francesco Romani
ACQUANEGRA SUL CHIESE. Non più Rsa comunale, la casa di riposo Ricciardelli sarà trasformata in Fondazione. Ma il socio sarà uno solo, il Comune, che manterrà il controllo ed il potere di nomina sugli organi direttivi. E questo per “sfilare” la residenza sanitaria da lacci e lacciuoli che limitano l’operatività dei Comuni e delle loro emanazioni. Ma per l’opposizione consiliare, questa operazione non è chiara ed è al limite della manovra elusiva. «Chiederemo all’anticorruzione di chiarire la vicenda, che per noi resta negativa» spiega l’ex sindaco e consigliere d’opposizione Erminio Minuti.
La casa di Riposo Ricciardelli, nata da una donazione privata è stata inaugurata nel maggio 1980. I posti letto, tutti accreditati, sono 45 e la gestione è affidata ad una Coop esterna. Nonostante le tariffe siano fra le più basse della Provincia di Mantova, fornisce al Comune un gettito di circa 100mila euro l’anno.
«Le leggi regionali - ha spiegato il vicesindaco Nicola Bini - ci obbligano a questo passo, pena la possibile perdita dell’accreditamento perché questo andrà ai gestori. Noi siamo rimasti fra le pochissime Rsa comunali e con la trasformazione in Fondazione avremo più spazi di crescita. Il controllo rimarrà al Comune che nominerà gli organi da statuto, Cda e presidente. Ma si potranno avere più margini per operare e crescere».
Ma di fronte al pubblico presente, l’opposizione consiliare è stata durissima. «Ci chiediamo se, facendo una Fondazione con un unico socio, non si rischi alla fine di fare elusione - ha detto Minuti -. I controlli dovuti oggi all’assoggettamento a Codice appalti e norme anti corruzione che fine faranno? Lo chiederemo all’organismo anticorruzione di Cantone, l’Anac. Per noi è solo un poltronificio che peserà sulle tasche dei cittadini». E Carlo Danieli spiega: «La gente ha chiesto di valutare con calma, magari con un referendum. Invece lo statuto arriva in consiglio lunedì. Questa è arroganza bella e buona». —
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