La Procura di Mantova: per Palazzi nessun abuso d’ufficio per i contributi alle associazioni
Cadono le ultime accuse al sindaco: chiesta l’archiviazione per lui e per il consigliere comunale Andreatta. Ora la parola al giudice
Giancarlo OlianiMANTOVA. Cadono le ultime accuse nei confronti del sindaco Mattia Palazzi. La Procura ha chiesto l’archiviazione del caso che lo ha visto indagato, insieme al consigliere comunale del Pd Francesca Andreatta, di abuso d’ufficio continuato e in concorso relativamente ai contributi erogati dal Comune alle associazioni. Del risultato delle indagini sono già stati informati anche i consiglieri di minoranza che avevano presentato l’esposto nei confronti del sindaco. Ora la parola passa al giudice per le indagini preliminari che potrà accogliere la richiesta o rigettarla.
È la nuova parziale vittoria in tribunale per il sindaco Palazzi che di recente si è visto archiviare anche le accuse di molestie sessuali mosse contro di lui da una maestra, e responsabile dell’associazione Arte e Ingegno, Lorena Buzzago.
L’indagine sull’abuso d’ufficio e sull’assegnazione di contributi alle associazioni, nata sullo sfondo della guerra tra associazioni alla ricerca di fondi e autorizzazioni comunali, è stata condotta dalla Guardia di Finanza che, secondo il procuratore Manuela Fasolato, ha fatto un lavoro certosino di controllo della documentazione, comparandola con quella dell’amministrazione Sodano.
Palazzi, lo ricordiamo, era stato indagato anche per tentata concussione sessuale (già archiviata) e per peculato, vale a dire uso improprio del personale del Comune per commissioni al di fuori delle mansioni d’ufficio, come fare la spesa o portare i caffè. Anche in questo caso erano stati controllati gli orari di uscita e rientro dei dipendenti, senza però far emergere anomalie o irregolarità.
La grande accusatrice di Palazzi, la maestra Lorena Buzzago, già dipendente del Comune, aveva denunciato alla Procura di aver subito molestie sessuali dal sindaco. Molestie consistite in due baci sul collo al termine di una riunione in municipio, quando i due erano soli in ufficio. Un fatto che viene fatto risalire al 2015 e per il quale il primo cittadino è stato sentito dal magistrato. A distanza di tre anni la Procura, dopo aver indagato sull’episodio, al quale nessuno sarebbe stato presente, ha chiesto e ottenuto dal giudice l’archiviazione del caso. Ora la Buzzago è indagata per stalking: su di lei pesa anche una misura di allontanamento dal sindaco e dal consigliere di Forza Italia Baschieri, disposta dal giudice.
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