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Mantova, per il magone di Colle Aperto scatta l’iter di esproprio dopo 25 anni di degrado

La giunta comunale delibera l’acquisizione del diritto di superficie per poter procedere all'abbattimento. Il sindaco Palazzi: «Ne abbiamo ereditati tanti ma li demoliremo tutti»

Monica Viviani
1 minuto di lettura

MANTOVA. Dopo oltre 25 anni di abbandono, il “magone” di Colle Aperto ha finalmente i giorni contati. È di giovedì 20 dicembre la delibera con cui la giunta comunale ha avviato il procedimento che porterà all’abbattimento del centro commerciale mai nato, quei 3mila metri quadrati di cemento armato lasciati marcire per oltre due decenni. «L’obiettivo dell’amministrazione, come si legge nelle linee programmatiche, è migliorare la qualità della vita nei quartieri, rendendoli più belli e sicuri anche mediante una nuova pianificazione degli spazi pubblici e ripensando ai luoghi da troppo tempo in degrado come quello di Colle Aperto, uno scempio che doveva essere interrotto» spiega Giovanni Buvoli che in qualità di assessore al demanio e al patrimonio ha seguito l’iter insieme al collega all’urbanistica Andrea Murari.

Di qui la decisione di via Roma di procedere con la variante al piano delle regole e al piano dei servizi conferendo al dirigente del settore Demanio e Patrimonio il mandato di procedere all’acquisizione del diritto di superficie dell’area «anche mediante procedura di esproprio». Il diritto di superficie per 99 anni sull’area comunale di Colle Aperto venne concesso nel lontano 1990 alla società che avrebbe dovuto realizzare un centro commerciale (e invece interruppe i lavori nel maggio 1993) ed è ora in mano al Gruppo R Srl di Brescia. «Il primo passo - aggiunge Buvoli – sarà un incontro con la società per trovare una soluzione bonaria, in caso contrario procederemo con l’esproprio per pubblica utilità. Il nostro scopo è arrivare all’abbattimento del magone». Si passerà quindi al recupero dell’area, magari anche con un centro polivalente per i residenti, che consentirà di collegare la zona verde Juliana Andr con quella adiacente alla parrocchia e con piazza monsignor Mazzali.

Soddisfatto il sindaco Mattia Palazzi: «Gli anni 90 ci hanno lasciato questi magoni sparsi nei quartieri, i nostri anni sono quelli della guerra al degrado. Sullo scheletro di Fiera Catena siamo a buon punto, ora abbiamo avviato la procedura di esproprio per quello di Colle Aperto e nel secondo semestre 2019 abbiamo l’iter per demolire quello di Due Pini. Sono percorsi lunghi e difficili, anche sul piano legale, ma non ci arrenderemo fino a che non li avremo abbattuti tutti. Le giunte precedenti non ci hanno nemmeno mai provato».
 

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