CASALMAGGIORE (Cr). Tre differenti cortei si sono radunati la mattina del 23 dicembre in piazza Garibaldi, nel centro di Casalmaggiore, con l’obiettivo di chiedere per il territorio Oglio-Po l’attenzione che merita. La manifestazione è partita dai luoghi simbolo di questo 2018 nero: l’ospedale Oglio-Po, recentemente penalizzato dalla chiusura del punto nascite; il ponte per Colorno, impraticabile da quindici mesi a causa di gravi lesioni strutturali; e la stazione ferroviaria, dove praticamente ogni giorno pendolari e studenti sono costretti a subire disagi e disservizi.
Obiettivo della manifestazione “Per dire basta” era chiedere più rispetto da parte delle istituzioni e della politica. «Questo è un territorio abbandonato e dimenticato», ha detto Damiano Chiarini. L’iniziativa è stata promossa da comitato “Per la salvaguardia del presidio ospedaliero”, gruppo “Io sto col punto nascite”, gruppo “Aperiponte”, comitato “Treno Ponte Tangenziale”, Federazione italiana amici della bicicletta.
La partecipazione, complici forse la vicinanza col Natale e la giornata rigida, non è stata particolarmente nutrita, per quanto molto sentita. L’appuntamento si è chiuso col tè caldo. Tra i presenti, alcuni primi cittadini. Stefano Belli Franzini (sindaco di Gussola) ha lanciato un appello a Governo e Parlamento: «Occorrono investimenti per le infrastrutture e normative che rendano più snelli gli iter per gli appalti. Non è possibile che occorra un anno di pratiche burocratiche per appaltare tre mesi di lavori: chi, in campagna elettorale, era venuto sotto il ponte a cantare “Fin che la barca va” (i 5Stelle, ndr), ricordi che ora ha lui il potere di cambiare le cose. Gli amministratori locali non siano lasciati soli. Cittadini, sindacati, categorie economiche devono metterci la faccia: è una battaglia che possiamo combattere solo uniti».
«Per fare il ponte nuovo – ha notato Filippo Bongiovanni (Casalmaggiore) – occorreranno almeno tre anni. I sindaci Oglio-Po hanno stilato un documento unitario, portato poi in tutte le sedi possibili e immaginabili. Tutti ci hanno garantito che le nostre sono richieste serie: ora ci aspettiamo risposte». Bongiovanni ha invitato la popolazione a sostenere l’ospedale: «Devono uscire comunicazioni positive sul nostro ospedale, anche se manca qualcosa. Se no passa l’idea, non vera, che il presidio di Vicomoscano non lavora bene; e non vorrei che ciò autorizzasse ulteriori depotenziamenti».
«L’obiettivo comune – ha concluso Alessandro Sarasini (Commessaggio) – è lo stesso per tutti: il territorio pertanto ha bisogno di tutti, dai politici agli amministratori ai cittadini, che spesso purtroppo rimangono a casa accontentandosi di digitare sui social. Bisogna metterci la faccia e dare gambe alle idee: solo così otterremo risultati». —
Riccardo Negri
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