Sarasini vuole il bis: «La nostra civica è aperta a volti nuovi»
Il primo cittadino racconta i progetti per il prossimo mandato. Tra i temi caldi la fusione: «È la soluzione più intelligente»
Matteo SbarbadaCOMMESSAGGIO. Alessandro Sarasini ci riprova. Dopo l’elezione a sindaco nel 2014, quando sfiorò il 60% dei consensi, il primo cittadino cercherà la riconferma in primavera con la sua lista civica Insieme per Commessaggio. Classe 1973, geometra libero professionista, Sarasini vive con la compagna Sara e i figli Filippo e Davide. La passione per la cosa pubblica non è mai mancata in famiglia. . «Papà è stato sindaco, zio vice sindaco, nonno consigliere comunale e bisnonno podestà», racconta. Il suo colpo di fulmine in politica è il Carroccio, con la prima tessera della Lega Nord targata 1993. Tanti gli anni di impegno nell’Avis, dove è stato amministratore provinciale per otto anni e consigliere regionale per quattro. Oltre ad essere sindaco di Commessaggio, Sarasini è al secondo mandato come consigliere provinciale ed è membro del cda di Aato. Il Viadanese è storicamente una delle roccaforti elettorali del Carroccio, ma nei comuni di piccole dimensioni si tratta di un aspetto di scarsa rilevanza.
«In lista ci sarà qualche novità, visto che alcuni protagonisti di questo mandato sono stanchi e non rinnoveranno l’impegno - spiega l’attuale sindaco -. Le porte sono aperte a chi abbia senno e voglia di fare. Devo dire che in questi cinque anni abbiamo avuto ottimi rapporti con la minoranza, la loro opposizione si è basata su ragionamenti costruttivi».
Uno dei temi caldi è quello delle fusioni. «Dovremo verificare se l’unione con Gazzuolo e San Martino dall’Argine sia la soluzione migliore per l’ottimizzazione delle risorse. In caso contrario ci guarderemo intorno, parlando con altri comuni in vista di una possibile fusione. Vista la legislazione attuale, si tratta della soluzione più intelligente». Arriva, poi, il bilancio del quinquennio che va a chiudersi. «Siamo orgogliosi di aver rilanciato il sistema scolastico. Abbiamo 110 bambini provenienti da tutto l’Oglio Po. In attesa dell’acquedotto abbiamo inaugurato la casetta dell’acqua. Abbiamo riqualificato la sala civica, realizzato i bagni in centro, reso il Torazzo un polo espositivo e attrattivo. La gara e l’arrivo del nuovo gestore per la raccolta rifiuti, Aprica, ha portato ad una diminuzione dei costi di gestione. Tanti gli investimenti sul sociale. Senza dimenticare le iniziative promozionali per far conoscere il paese nel territorio».
Ricco il programma delle cose da fare. «Saranno sistemate molte vie, penso anche a viale Marconi e via Indipendenza. Pensiamo alla riqualificazione del teatro Picchi e al recupero dell’ex asilo, dove realizzeremo una casa delle associazioni, laboratori, una scuola di musica. Stiamo pensando anche ad un centro diurno per gli anziani».
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