Lotta contro le nutrie: a Guidizzolo i risultati sono da record
Nel 2018 sono stati abbattuti 2015 roditori, di cui 947 con le gabbie. Il piano di contenimento messo in atto con un alto numero di volontari
Luca CremonesiGUIDIZZOLO. Prosegue con successo il piano di contenimento delle nutrie elaborato dall'amministrazione di Guidizzolo, in accordo con la Provincia e con le guardie provinciali, oltre a un alto numero di volontari e agli operatori faunistici. Un piano che l'amministrazione del sindaco Meneghelli ha messo in atto fin dalla sua nomina e che è stato curato dall'assessore con delega all'ambiente e all'ecologia Mirko Beschi. «Siamo davvero soddisfatti del lavoro fatto - afferma Beschi - perché oltre ai numeri, che sono importanti quest'anno, ciò che per noi è significativo è l'impegno degli operatori, dei volontari, che hanno seguito un percorso di formazione importate nel quale abbiamo tutti investito, in primis l'amministrazione facendosi tramite con la Provincia».
Un piano che ha funzionato e che è nato lo scorso anno con i primi incontri fra amministrazione e cittadini, oltre agli agricoltori di Guidizzolo.
L'amministrazione si è fatta portavoce in Provincia e ha anche organizzato, nel corso dell'anno, incontri con i vari sindaci dell'Alto Mantovano per cercare di ragionare in rete. «A tutto questo è seguita la formazione che ha dato i suoi frutti, se guardiamo ai numeri», spiega Beschi. Lo scorso anno, infatti, abbiamo abbattuto 655 esemplari, di cui 30 con le gabbie. «Sono dati ufficiali, della Provincia. Ciò su cui abbiamo investito, dunque, è la prassi della gabbia. Un investimento in termini di formazione e, allo stesso tempo, di acquisto delle medesime». I risultati sono arrivati quest'anno. «Il bilancio è davvero incredibile - commenta l'assessore Beschi - perché nel 2018 abbiamo avuto 2015 abbattimenti di nutrie, di cui però 947 sono avvenuti con le gabbie. Abbiamo insomma triplicato gli abbattimenti e allo stesso tempo abbiamo avuto una crescita nell'uso delle gabbie, pratica che preferiamo. Questo risultato è il frutto di un lavoro di formazione, sensibilizzazione e dialogo che abbiamo messo in atto e in caso in questi mesi». Beschi, dunque, ringrazia le guardie provinciali, gli operatori faunistici e gli operatori di tipo A e B, «perché questo risultato, che ci aiuta significativamente nell'opera di contenimento, è davvero un lavoro di squadra». Ora, a breve, le operazioni riprenderanno.
«Attendiamo la fine della stagione venatoria - conclude l'assessore Beschi - perché non vogliamo in alcun modo creare disguidi e alibi. La caccia alle nutrie, infatti, consente maggior libertà rispetto ai limiti e vincoli della caccia tradizionale. Non vorremmo creare equivoci di alcun tipo e neppure mettere in difficoltà i nostri volontari che hanno lavorato, in questi mesi, per acquisire competenze e professionalità. Attendiamo la fine della caccia e ripartiamo».
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