Mantova si ripopola: ora quota 50mila è più vicina grazie agli stranieri
In un anno i residenti sono aumentati di 84 unità. Da fuori sono arrivati in 2.276, se ne sono andati in 1.934
Sandro MortariMANTOVA. L’ultima volta in cui Mantova contò più di 50mila abitanti fu nel 1995. Da quel momento quella quota per la città virgiliana è stata una chimera. Ambìto ma inafferrabile, quest’anno il traguardo si sta avvicinando come non mai. I dati forniti dall’ufficio anagrafe del Comune parlano chiaro: a fine 2018 i residenti a Mantova erano 49.565, 84 in più rispetto ad un anno prima quando ci si fermò a 49.481.
Da tre anni a questa parte il trend di crescita della popolazione è costante; niente numeri che inducano a pensare che quota 50mila sia dietro l’angolo, ma qualche decina di uomini e donne in più che, rispetto all’anno prima, scelgono Mantova come città in cui vivere (928 in più dal 2015 ad oggi). Tant’è che a ieri i residenti erano già aumentati a 49.592 (anche se questo, come quello al 31 dicembre, è ancora un dato provvisorio in attesa di quello definitivo che l’Istat diffonderà a marzo).
Anche nel 2018 a spingere all’insù il numero dei residenti non sono le nuove nascite, bensì i nuovi arrivi sia dall’estero che da altri Comuni italiani. Come al solito, è l’immigrazione dall’estero a portare nuova linfa. Nel 2018 dai paesi stranieri sono arrivate 496 persone, mentre hanno lasciato Mantova e l’Italia in 243, con un saldo positivo di 253 unità. Nel 2017 gli ingressi erano stati 467 mentre le cancellazioni 279 (188 unità il saldo positivo).
Gli stranieri al 31 dicembre scorso erano 7.215, il 14,5% della popolazione, l’anno prima 7.058. Le nazionalità più numerose sono quelle marocchina (923 residenti), romena (749) e brasiliana (614) seguite da quelle ucraina, cinese, albanese e tunisina. Sul fronte delle nascite, nel 2018 le nuove culle sono state 306, in diminuzione rispetto all’anno precedente quando furono 365. Sono aumentati anche decessi, 656 contro 599, con un saldo negativo di 350 unità (l’anno prima si attestò a meno 234).
Mentre continua ad attirare dall’estero gente in cerca di fortuna, Mantova sembra aver perso appeal nei confronti di chi già risiede in Italia e cerca di migliorare le proprie condizioni di vita emigrando in un altro centro dello Stivale. Da altri Comuni, infatti, sono arrivate in città 1.585 persone (furono 1.822 l’anno prima); altre 1.536 hanno scelto di andarsene, soprattutto per motivi di lavoro (nel 2017 furono 1.480).
A completare i movimenti demografici del 2018 c’è il dato riferito ai cancellati «per altri motivi», cioè coloro che l’anagrafe ha ritenuto irreperibili: l’anno scorso sono stati 155 contro 365 dell’anno precedente. In totale, nel 2018 i nuovi iscritti all’anagrafe di Mantova, quelli cioè che sono arrivati in città, italiani e stranieri, sono stati 2.276, in calo rispetto all’anno prima quando furono 2.459; di contro, quelli che se ne sono andati dal capoluogo virgiliano e sono stati «cancellati» dall’anagrafe sono stati 1.934, in calo rispetto al 2017 quando furono 2.124.
Un ultimo dato sulla struttura della popolazione. In città le famiglie sono 24.066; i single sono 10.537, mentre i nuclei con due componenti sono 6.800. Le famiglie con tre persone sono 3.606 mentre quelle con quattro sono 2.246. Se si suddividono i residenti per fasce d’età, risulta che in quella che va da 1 a 18 anni ci sono 7.139 persone, di cui 5.678 italiani. Dai 18 ai 65 anni le persone sono 29.970 (di cui 24.247 italiani), mentre gli anziani dai 65 ai 92 anni 12.713 (appena 359 gli stranieri). I centenari sono 19, tutti italiani.
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