Mantova, «Trasporto locale a rischio»: appello per la sicurezza
Le nuove norme europee minacciano di dilatare i tempi di guida e ridurre i riposi. La Filt all’Agenzia di Cremona e Mantova: mettete dei paletti nel bando di gara
Igor CipollinaMANTOVA. Un fantasma si aggira per l’Europa: lo spettro del “mobility package”, il pacchetto di norme che minaccia di rendere le strade più insicure, dilatando i tempi di guida degli autisti e comprimendo la serenità di tutti. Se il 14 gennaio hanno scioperato gli autotrasportatori, il 21 si fermeranno gli autisti del trasporto pubblico locale, (male) accomunati dallo stesso destino storto, con l’aggravante che sugli autobus non viaggiano merci ma passeggeri con il loro carico di umanità.
Gitanti compresi, visto che la minaccia proietta la sua ombra anche sui servizi di noleggio con conducente. «Se fossero approvate, le nuove norme imbarbarirebbero ulteriormente le condizioni di lavoro – denuncia il segretario provinciale della Filt Cgil, Marzio Uberti – moltiplicando i rischi sulle strade». Che fare, quindi, per scongiurare il pericolo? La bocciatura del pacchetto mobilità in commissione Trasporti non offre garanzia alcuna sull’epilogo della vicenda, il voto del parlamento europeo potrebbe ribaltarne l’orientamento. Esito probabile visto il groviglio d’interessi che ringhia nella pancia del Vecchio Continente, percorso da un vento di concorrenza arrembante.
Tocca quindi lavorare nelle trincee dei singoli Stati: un argine all’insicurezza potrebbe essere eretto dall’Agenzia del trasporto pubblico locale del bacino di Cremona e Mantova. La denuncia di Uberti curva così in un appello al presidente Alessandro Pastacci e all’assessore Iacopo Rebecchi, che dell’Agenzia è consigliere: «Si facciano carico della questione, costruendo il prossimo bando di gara in modo tale da garantire gli attuali standard di sicurezza, neutralizzando in questo modo la minaccia delle nuove norme». Bando atteso tra il 2020 e il 2021.
Sciopero largo, quello del 21 gennaio, indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferrotranvieri: gli autisti si fermeranno dalle 17.30 alle 21.30, impiegati e operai incroceranno le braccia nelle ultime 4 ore della prestazione giornaliera/turno. «E non c’è in ballo alcuna rivendicazione salariale» sottolinea ancora Uberti, a segnalare la complessità di una vertenza che incrocia diverse dimensioni.
A mettere in fila tutti le insidie del pacchetto europeo, oltre alla rimodulazione dei tempi di guida e di riposo, è Enzo Garaboldi, della segreteria Filt: le norme proposte aprirebbero il mercato alla presenza di più operatori a partire da percorrenze oltre i 100 chilometri, determinando così una sovrapposizione con i servizi di trasporto pubblico locale, soggetti a un regime altro.
Un pasticciaccio che verrebbe aggravato dalla completa liberalizzazione delle operazioni di cabotaggio, ovvero la possibilità per gli operatori stranieri di effettuare servizio di trasporto di persone a lunga percorrenza senza limiti. Leggi, “completa deregolamentazione del mercato”. «Il rischio è pesante» insistono Uberti e Garaboldi.
I commenti dei lettori