Sabbioneta diventa città grazie al riconoscimento del ministero dell'Interno
L'orgoglio del sindaco Vincenzi: "Chiudiamo così un percorso iniziato con il riconoscimento dell’Unesco, proseguito con l’inserimento fra i Borghi più belli d’Italia e poi con l’ottenimento della bandiera arancione del Touring Club"
SABBIONETA. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha proposto di insignire il Comune di Sabbioneta del titolo onorifico di città. Il decreto di concessione è in queste ore alla firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Comune vanta un patrimonio storico e artistico di pregio, tanto che nel luglio 2008 il World Heritage Commettee dell’Unesco ha inserito Sabbioneta nella lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità, «come eccezionale testimonianza e perfetta realizzazione urbana, architettonica e artistica della ideale città rinascimentale».
In Comune, nonostante il titolo sia solo onorifico, c’è molta soddisfazione. Essere città, spiega il sindaco Aldo Vincenzi, è motivo di grande orgoglio: «L’iter - spiega il primo cittadino - era iniziato nel settembre 2017 con la richiesta deliberata dal consiglio comunale. Una richiesta che ha ricevuto il parere favorevole della prefettura di Mantova, approdando poi agli uffici del ministero dell’Interno, dove a quanto abbiamo appreso, la pratica si è conclusa positivamente. Soltanto poche settimane fa - prosegue Vincenzi - avevo chiesto alla Prefettura quale fosse lo stato della procedura che ci riguardava. E ora è arrivata la buona notizia. Chiudiamo così un percorso iniziato con il riconoscimento dell’Unesco, proseguito con l’inserimento fra i Borghi più belli d’Italia e poi con l’ottenimento della bandiera arancione del Touring Club. Siamo molto contenti. Un grazie particolare va senz’altro alla nostra funzionaria Anna Ghizzardi, che ha curato la pratica». «Ottima notizia per Sabbioneta per tutto il Mantovano - aggiunge l’onorevole Andrea Dara (Lega). Ho ringraziato proprio in queste ore il Ministro dell'interno Matteo Salvini per l’interessamento diretto».
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