I commercianti: "Sui plateatici dateci regole chiare
Concessioni scadute. Il presidente di Confcommercio: "Aspettiamo da 10 anni. Pronti a investire, ma senza certezze si sprecano soldi"
Sandro MortariMANTOVA. «Sono più di dieci anni che chiediamo un nuovo regolamento per i plateatici, un format a cui adeguarci. Crediamo sia giunta l’ora di averlo».
Stefano Gola, presidente di Confcommercio cittadina, preme sull’Amministrazione comunale e sulla sovrintendenza affinché mettano ordine nel disordine dei plateatici, dando finalmente punti di riferimento certi alle imprese. L’accusa lanciata dal sovrintendente Barucca secondo cui in città «lo spazio pubblico invaso dai tavolini è diventato praticamente privato» è un motivo ulteriore per chiedere di far presto, tanto più che sono scadute cento concessioni di occupazione di suolo pubblico sul cui rinnovo pende la spada di Damocle della stessa sovrintendenza.
«Sono dieci anni - insiste - che chiediamo questo regolamento. Stiamo solo aspettando che ci diano regole certe per investire e migliorare i plateatici dei pubblici esercizi». Non vuol sentir parlare di imprese che non vogliono sborsare soldi per rendere più decorosi tavolini, sedie e ombrelloni in una città patrimonio mondiale dell’Unesco; la voglia di investire esiste, così come le risorse, solo che c’è un ostacolo: «È la mancanza di questo nuovo regolamento. Ci sono decine di esempi, in città, di pubblici esercizi che vogliono investire per abbellire i plateatici ma che aspettano; non vogliono, infatti, spendere dei soldi e poi ritrovarsi magari ad averli buttati perché, nel frattempo, sono uscite nuove regole che vietavano certe scelte».
I commercianti, quindi, auspicano che «i tempi burocratici si adeguino a quelli delle imprese»; insomma, precisa Gola, «vogliamo che si velocizzino le decisioni».
Gli esercenti dalle autorità si aspettano quello che era sempre stato loro promesso: «tre-quattro format da seguire come indicazioni: ci dicano i tipi di seduta, di base, di piante, di ombrelloni e di tavolini da utilizzare e noi ci adegueremo. Sono auspicabili anche plateatici fissi che possano essere tenuti fuori con pseudo chiusure, in modo che i piccoli bar li possano utilizzare anche d’inverno». Soprattutto, i pubblici esercenti chiedono di «velocizzare le scelte - se ne fa interprete Gola - Vogliamo che si smetta con i vedremo, i valuteremo, ci confronteremo, e che si passi alle decisioni».
In attesa delle nuove norme ci sono da rinnovare i cento plateatici scaduti per evitare di smantellarli. La strada maestra scelta dal Comune è quella di un rinnovo provvisorio di tre anni delle concessioni, subordinato al parere che la sovrintendenza dovrà esprimere su ogni pratica. «Quando poi arriverà - aveva già sostenuto il vicesindaco nonché assessore alle attività produttive Giovanni Buvoli - le imprese dovranno adeguarsi alle eventuali prescrizioni, ma intanto possono proseguire con l’attività».
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