Influenza, sono i giorni del picco. E in Pediatria c’è il tutto esaurito
Boom di ricoveri: più della metà per polmoniti. Ieri al Poma l’indice si saturazione era del 99%
Roberto BoMANTOVA. Tosse, febbre alta, mal di testa e dolori articolari. Sintomi comuni in questi giorni a molti mantovani messi a letto dall'influenza che da qui a fine mese registrerà il picco.
Solo nell’ultima settima, secondo il bollettino di sorveglianza epidemiologica Influnet, oltre mezzo milioni di italiani sta lottando contro il virus di stagione.
L’ospedale di Mantova ieri aveva un indice di saturazione pari al 99%, che in poche parole significa tutto esaurito. I reparti più colpiti sono Pediatria, Pneumologia, Medicina e Malattie Infettive, le strutture ospedaliere che in generale accolgono i pazienti che hanno manifestato sintomi più gravi.
«I nostri diciassette posti letto – sottolinea il primario della Pediatria, Silvia Fasoli – sono pieni ormai da settimane e stiamo parlando nella maggior parte dei casi di patologie di origine respiratoria. In queste ore più della metà dei bimbi ricoverati è affetto da polmoniti e bronchioliti, una situazione leggermente più alta rispetto all'anno scorso».
Esauriti anche i 28 posti letto in Pneumologia, dove in queste ore hanno ricoverato otto pazienti per polmonite: 6 in reparto e 2 in terapia intensiva.
«Sono pazienti di tutte le età – spiega il primario Giuseppe De Donno – e per il momento il trend è pari all'anno scorso, ma ci aspettiamo il picco tra pochi giorni e probabilmente lì i casi aumenteranno».
Quest'anno, tra l'altro, la Pneumologia del Poma per la prima volta ha aperto l'ambulatorio vaccinale per i pazienti cronici, al quale si sono presentate più di 300 persone.
Che il virus di stagione stia raggiungendo il picco lo si evince anche dall’aumento degli ingressi al pronto soccorso (più di cento pazienti al giorno, in prevalenza anziani over 70) e dall’incremento proprio in queste ore di patologie cardiache legate al freddo.
In ogni caso, fanno sapere dalla direzione sanitaria del Carlo Poma, il piano di emergenza attivato dal 20 dicembre al 31 marzo sta funzionando e permette un buon turnover dei pazienti con più di 25 dimissioni giornaliere.
Il piano consiste in un serbatoio aggiuntivo di posti letto, alcuni già aperti mentre altri da aprire in caso di necessità, autorizzato dalla Regione proprio per far fronte all’emergenza influenza. Come accade ormai da anni l’ospedale di Mantova ha attivato 10 posti letto supplementari al quinto piano del nuovo Poma gestiti direttamente dalla Medicina.
Un altro punto fondamentale è rappresentato dalle convenzioni siglate con alcune Rsa del territorio che consentono di avere a disposizione altri 17 posti letto dove trasferire pazienti che necessitano di cure sub-acute.
«Ma la possibilità di aumentare i letti non finisce qui – chiarisce il direttore sanitario di presidio del Poma, Consuelo Basili –. In base al valore di sovraffollamento che viene registrato ogni giorno abbiamo la possibilità di attivare due letti in Medicina d’Urgenza, tre in Medicina e uno nei reparti di Neurologia, Pneumologia e Malattie Infettive».
Infine altri due pazienti al giorno potranno essere presi in carico dalla casa di cura privata e convenzionata San Clemente di viale Pompilio per il monitoraggio acuto. —
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