MANTOVA. Il problema è antico, l’ansia sempreblù. La paura di una città d’arte e d’industria attraversata ogni giorno (e ogni notte) da una trentina di treni merci. Cisterne cariche di stirene e benzene, solo per citarne due: merci pericolose che fendono Mantova come una freccia avvelenata. Brutta bestia, l’ansia, diluita per quieto vivere nell’abitudine. Il battito torna ad accelerare durante le simulazioni di emergenza, quando alla stazione del Frassine suona la sirena e si recita il copione dei soccorsi, fondamentale, certo, ma è solo un’esercitazione.
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