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Roma si ravvede sui punti nascita, Grillo: "Dialogherò con le Regioni"

Il ministro della Salute: «I tempi sono cambiati e i criteri sono da rivalutare». Fiasconaro incalza Milano: «Occasione da cogliere»

Riccardo Negri
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VICOMOSCANO. Punti nascite: si apre forse uno spiraglio. Probabilmente è troppo presto per sperare concretamente nella riapertura della sala parto dell’ospedale Oglio-Po, ma il ministro della salute Giulio Grillo ha promesso l’avvio di una riflessione sui criteri che permettono il funzionamento di tali reparti. Il consigliere regionale Andrea Fiasconaro (Movimento 5Stelle) invita il Pirellone a non “tirare indietro”, ma a fare la sua parte per agevolare tale riflessione.

«I tempi sono cambiati – ha detto ieri la Grillo – e pertanto siamo pronti a lavorare con le Regioni, all’interno del Patto della salute, in vista di una rimodulazione dei punti nascita». La presa di posizione del ministro si basa sulla considerazione che, in questi ultimi mesi, sono state espresse dai territori molte proposte di revisione della rete dei punti nascita.

«Richieste in tal senso – afferma la Grillo – sono arrivate al Ministero da varie parti d’Italia. In considerazione del progressivo calo degli indici demografici del Paese e della carenza di alcune figure professionali sanitarie, e sulla base dell’evidenza di come certe situazioni territoriali siano caratterizzate da particolare disagio orografico, credo sia necessario rivalutare insieme alle Regioni stesse l’attualità dell’accordo Stato-Regioni del 2010, recepito dal decreto ministeriale 70/2015».

L’accordo citato poneva, come requisito per garantire la sicurezza dei parti, e dunque il mantenimento in esercizio dei punti nascite, il raggiungimento di quota 500 lieti eventi l’anno. Proprio sulla base del decreto 70, la Regione Lombardia nei mesi scorsi ha deliberato la chiusura della sala parto del presidio ospedaliero di Vicomoscano: una decisione che il territorio ha ritenuto particolarmente penalizzante.

La Grillo ha già accennato la sua idea a Stefano Bonaccini, presidente della conferenza delle Regioni: «Le riforme, come tutti gli esperimenti, vanno monitorate e se necessario aggiornate, alla luce dell’esperienza acquisita sul campo. Le mutate condizioni richiedono oggi una profonda riflessione sulla ponderazione dei rischi, nell’interesse primario delle mamme e dei neonati. In tal senso, nelle scorse settimane, ho chiesto, tramite la Direzione della programmazione, di invitare il Comitato percorso nascita nazionale ad approfondirne le problematiche, al fine di inserire una riflessione specifica all’interno del Patto per la salute».

Per Fiasconaro, un’occasione da cogliere: «Desidero mettere in risalto le parole della ministra. Stiamo ora a vedere quali saranno le valutazioni. Solleciteremo la Regione, affinché dia un suo contributo e assicuri la propria disponibilità a discuterne all’interno del Patto per la salute». —

Riccardo Negri

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