Plateatici, che buon affare. Al Comune di Mantova va un milione
Sedie, tavolini e tende rappresentato una fonte di finanziamento irrinunciabile. In città le concessioni permanenti sono oltre 41mila per 61mila metri quadrati
Sandro Mortari
MANTOVA. I tavolini e le sedie di bar e ristoranti, le tende dei negozi, i passi carrai, le fioriere e persino le bocche di lupo, le aperture per arieggiare i locali interrati.
C’è tutto un mondo legato all’occupazione di suolo pubblico che rappresenta per il Comune, ogni anno, una fonte di finanziamento irrinunciabile. Utilizzare strade, piazze e marciapiedi per supportare un’attività economica privata costa, eccome. Nel 2018 il Comune, tramite Ica che ne cura la riscossione, ha incassato di Cosap, il canone di occupazione di suolo pubblico, un milione 93mila 154 euro.
I privati hanno pagato sia le occupazioni permanenti, le concessioni che il Comune di solito assegna con validità triennale, che quelle temporanee relativamente alla durata di una manifestazione o comunque non prolungata nel tempo. Le prime hanno portato in cassa 768.508 euro, le seconde 324.646.
Per quest’anno di sicuro ci sono 765.700 euro che deriveranno dalle autorizzazioni permanenti, mentre per quelle temporanee (più care) bisognerà necessariamente aspettare la fine dell’anno per avere un quadro preciso.
Quante sono, dunque, le concessioni permanenti nel 2019? Presto detto: 41.171, in leggero calo rispetto all’anno scorso, mentre l’area pubblica occupata dai privati a fini commerciali ammonta a 61.285 metri quadrati.
L’occupazione di suolo pubblico che balza subito all’occhio è quella che ristoranti, bar e pizzerie fanno con i loro tavolini, sedie e ombrelloni. A Mantova quest’anno le concessioni per i plateatici sono 176 per un totale di 3.684 metri quadrati di suolo pubblico occupato; nelle casse di via Roma si attendono 235.400 euro di Cosap. Le tende dei negozi sono 314 e coprono 1.616 metri quadrati per un gettito totale di 23.700 euro. Una fetta consistente di Cosap arriva dai passi carrai, 3.800 in città per un totale di 13.400 metri quadrati che frutteranno 342mila euro.
C’è poi l’occupazione di aree cosiddetta «generica», con fioriere, pali e spartitraffico: in tutto 190 autorizzazioni per 1.256 metri quadrati che daranno 59.600 euro. Ci sono anche 1.349 autorizzazioni per le bocche di lupo e per le grate stradali per complessivi 1.166 metri quadrati e 61.300 euro di gettito. Infine, le 34.746 autorizzazioni per gli impianti pubblici (tralicci, antenne telefoniche, ecc.) che fruttano 31mila euro.
L’anno scorso 303 titolari di concessione di suolo pubblico non hanno pagato la Cosap e 92mila euro sono finti tra gli insoluti del Comune. I morosi sono i titolari di 279 concessioni permanenti (60mila euro l’ammontare) e di 24 temporanee (32mila euro).
«La città ha dato spazio alla possibilità, per le attività commerciali, di occupare suolo pubblico. Questo comporta un regolamento che deve essere rispettato» ricorda il vicesindaco Giovanni Buvoli. Che annuncia: «A breve faremo un piano di razionalizzazione dei plateatici per avere più decoro urbano e dare un’immagine della città all’altezza dello scrigno d’arte che è. La sovrintendenza avrà un ruolo importante per rilasciare autorizzazioni in sintonia con l’estetica della città». Il vicesindaco si riferisce alle cento concessioni rilasciate a bar e ristoranti scadute a fine 2018 e rinnovate solo provvisoriamente «sub judice». «Questo - dice Buvoli - significa che quando arriverà il parere della sovrintendenza le attività dovranno adeguarsi alle sue prescrizioni, ma intanto possono andare avanti». —
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