Mantova, De Marchi si candida sindaco per il 2020: Beduschi lo frena
Il consigliere FdI: «Farò una lista civica come nel 2015». Il segretario: «Apprezzo, ma decideremo con gli alleati»
Nicola CorradiniMANTOVA. «Mi candiderò sindaco con la mia lista civica, come feci nel 2015». È di fatto la prima dichiarazione ufficiale alla stampa di un aspirante candidato alla poltrona più importante di via Roma, quella che rilascia Luca De Marchi alla Gazzetta di Mantova. De Marchi si era già candidato sindaco nel 2015 con una propria civica dopo aver fatto il consigliere comunale per la Lega durante la politicamente turbolenta legislatura di Nicola Sodano. Prima in maggioranza, poi all’opposizione della giunta di centrodestra, tanto da schierarsi con il centrosinistra nel tentativo fallito di far dimettere il sindaco azzurro.
C’è, però, una differenza non secondaria, rispetto al 2015. Luca de Marchi non è più un senza tessera, visto che da alcuni mesi risulta tesserato a Fratelli d’Italia. E a nome di quel partito oggi siede in consiglio comunale. Insomma, come può un esponente di partito candidarsi sindaco con una propria civica?
«Ovviamente rimetterò la proposta al segretario provinciale, Alessandro Beduschi - dice De Marchi - ho maturato questa decisione perché in questi mesi ho ricevuto molti attestati di stima da parte di diversi cittadini. Ho anche ricevuto proposte di molte persone, che si dicono pronte a collaborare per formare una lista che mi candidi a sindaco nel 2020 e che non si sentono rappresentati dall’attuale centrodestra, in particolare dalla Lega e da Forza Italia. Vedono in me un esponente politico coraggioso, che non esita a denunciare malcostume e problemi reali dei cittadini, soprattutto di quelli più deboli. Vuole ridere? Ironicamente qualcuno mi dice che ho lo stesso Dna di Salvini».
De Marchi è stato per molti anni militante della Lega. Era considerato un falco, ma la sua disobbedienza alle linee dettate dallo stesso Salvini in occasione della richiesta di dimissioni a Sodano gli costarono l’espulsione dal partito. Dopo una breve parentesi con Casapound, De Marchi è passato in FdI. E Beduschi che dice? Frena. «Apprezzo il suo impegno e sono certo che le sue battaglie tra la gente lo abbia reso popolare- dice - ma siamo un partito e trattandosi di un elezione importante dobbiamo parlarne al nostro interno e soprattutto nell’ambito di una coalizione a cui siamo fedeli».
I commenti dei lettori