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Bagarre in aula all’appello, dai banchi del Pd: «Vattene»

E lui risponde mandando baci ironici all'indirizzo dei suoi avversari

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MANTOVA. L’eco delle frittelle di Fratelli d’Italia arriva anche in consiglio comunale, nella seduta di ieri sera. E fa salire la tensione in aula. Luca de Marchi è seduto al suo posto (l’unico consigliere di FdI, la Bulbarelli è assente giustificata mentre la Badalucco arriverà più tardi). Il presidente Massimo Allegretti comincia l’appello. Quando pronuncia «de Marchi» dai banchi del Pd si alzano grida di disapprovazione contro il consigliere di centro destra. «Vattene, non hai il diritto di stare qui» inveisce Matteo Campisi, alzandosi dal suo posto per raggiungere de Marchi che gli sta a pochi metri. Anche la collega Laura Bonaffini, dai banchi, lancia a de Marchi un arrabbiato «Vergognati». Il presidente Allegretti interviene invitando invano i due consiglieri del Pd a cessare le polemiche; al che, vedendo che continuano i battibecchi, li richiama ufficialmente.

E de Marchi? Si alza in piedi, non replica e si limita a mandare baci di scherno agli avversari. Interviene il capogruppo del Pd Giuseppe Pasetti per una comunicazione a nome anche degli altri partiti di maggioranza, Sinistra Italiana e lista gialla: «Stigmatizziamo l’odiosa provocazione di de Marchi che tocca la nostra coscienza civile, un mezzo vile di fare politica. Intollerabile - scandisce - il fatto che riguardi i bambini. I figli di tutti sono miei figli, non si può fare politica sulla testa dei bambini, o schierandosi con i poveri discriminandoli». De Marchi chiede la parola per la replica ma il presidente non gliela concede essendo quella di Pasetti una «comunicazione» che non prevede dibattito.

I lavori in aula vanno avanti regolarmente senza scossoni fino a quando, sul patto dei sindaci per l’ambiente (approvato con il no dell’opposizione), c’è uno screzio tra Giuliano Longfils di Forza Italia e l’assessore all’ambiente Andrea Murari in cui si intromette il dem Campisi, che poi si rivolge a de Marchi ancora per la storia delle frittelle. Vola qualche parola di troppo e Allegretti invita Campisi a calmarsi: «Preferisco andarmene - replica il consigliere del Pd - mi autoespello».

Ritornata la calma, si procede con la discussione sul patto dei sindaci sull’adattamento climatico e, segnatamente, sull’emendamento che Longfils, Zera (ex Lega), M5S e de Marchi presentano per chiedere l’inserimento di un documento della Commissione europea in cui si stabilisce che «l’incenerimento della plastica è un devastante produttore di gas serra». È anche il pretesto per chiedere l’inserimento nel patto dei sindaci il no all’inceneritore della ex cartiera Burgo, «incompatibile con il gravissimo inquinamento di Mantova e dei Comuni limitrofi». L’emendamento viene bocciato dalla maggioranza di centrosinistra, con Murari che spiega perché non si può parlare di inquinamento in più con il nuovo camino: «Per indicazioni precise del Patto i grandi impianti vengono esclusi dalla contabilizzazione delle emissioni». «Altrimenti - fa eco Matteo Bassoli di Sinistra Italiana - bisognerebbe bloccare traffico e impianti di riscaldamento per tutto l’anno». «Scuse che fanno ridere, non si pensa all’interesse della gente» replica tagliente Longfils.
 

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