Ora c’è l’accordo sulla candidatura della Melli
Verso le comunali. A sostenerla nella corsa di primavera alla poltrona di sindaco scenderanno in campo tre liste
Francesco RomaniSUZZARA. Raggiunta l’intesa tra le forze che si oppongono al candidato sindaco del centrosinistra, espressione dell’attuale maggioranza. A guidare la compagine, salvo colpi di scena dell’ultima ora, ma sempre possibili in politica, sarà Maria Luisa Melli, attuale capogruppo di Suzzara Civica in consiglio comunale. La Melli, oltre alla lista espressione del suo movimento, sarà sostenuta da una formazione con il simbolo della Lega e da una promossa congiuntamente da Forza Italia e Fratelli d’Italia.
La Melli, 59 anni, insegnante, ha una lunga esperienza politico amministrativa non solo locale. È stata candidato sindaco nel 2014 e candidata al consiglio provinciale nelle file di Comunità e territori, l’area civica appartenente alla “Rete del civismo lombardo” della quale è stata referente regionale.
L’alleanza che pare essere stata formalizzata fra movimenti civici e partiti si pone come traguardo, possibile per la prima volta dal Dopoguerra, quello di mandare il centrosinistra all’opposizione. In ogni caso, numeri alla mano, potrebbe dare del filo da torcere dal candidato espressione dell’attuale maggioranza che, ma qui occorrerà attendere che sciolga o meno le riserve, il primo cittadino uscente Ivan Ongari.
L’indicazione che è uscita dal vertice che si è tenuto fra centrodestra e Suzzara civica è stata chiara. La possibilità di “mandare a casa” il centrosinistra esiste solo se si superano gli steccati e si giunge ad una intesa collegiale che unisca le forze che 5 anni fa si erano presentate divise.
Questo nella considerazione che il Movimento 5Stelle, che quasi ovunque fa fatica a presentare una propria lista, grazie al lavoro compiuto dai due consiglieri uscenti (Stefano Rosselli e Juri Daolmi) potrebbe non solo confermare il 13% ricevuto 5 anni fa alle comunali, ma anche superarlo abbondantemente. Alle ultime politiche dello scorso 4 marzo, il movimento promosso da Beppe Grillo è più che duplicato rispetto al 2014 arrivando a sfiorare il 29% grazie a 3.125 voti (erano 1.354 cinque anni prima).
Poiché il sistema elettorale è quello del doppio turno alla francese (se nessuno supera il 50% al primo turno i due più votati si sfidano nuovamente dopo due settimane nel ballottaggio), basterebbe un calo di appena il 7% dei consensi nella maggioranza per far scattare il secondo turno e quindi giocarsi là le possibilità di sorpasso. E non è escluso che se nel testa a testa si trovassero centrosinistra e centrodestra, i 5Stelle esclusi non proverebbero a premiare l’attuale opposizione, della quale oggi fanno parte.
L’intesa raggiunta tra forze civiche e partiti dovrà essere ratificata dai rispettivi direttivi. Non è quindi detta l’ultima parola e se il tutto non dovesse procedere, si tornerebbe alla attuale situazione di frammentazione dell’opposizione. —
I commenti dei lettori