Tappati in casa per la puzza: gli abitanti chiedono aiuto
«Qualcuno si sta anche ammalando dal punto di vista psicologico». Sotto accusa una ditta: dopo la raccolta dati verrà organizzato un tavolo
Luca CremonesiCASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Serata di confronto nella sala della parrocchia di Castel Venzago, frazione di Lonato del Garda, sul tema dei cattivi odori che da tempo si sentono nella zona di confine fra tre comuni, e cioè Castiglione delle Stiviere, Desenzano e Lonato. Al tavolo dei relatori Alberto Pace, presidente del “Comitato Campagnoli”, il gruppo che da anni si batte contro i cattivi odori a Campagnoli, la zona che si trova davanti al centro commerciale Leone, area nella quale in molti identificano la probabile fonte delle puzze, e gli assessori di Lonato Nicola Bianchi, cultura e istruzione (ma ambiente e territorio nella passata amministrazione) e Christian Simonetti, titolare delle delega all'ambiente. In sala oltre cento persone: il clima si scalda subito perché i cattivi odori sono per tutti semplicemente “la puzza”, e cioè un forte, intenso e acido odore «che non ci permette di tenere le finestre aperte, di poter camminare e uscire». In sala anche persone che hanno comprato abitazioni vista lago nella piccola frazione di Lonato, in un borgo che, alcuni anni fa, era stato costruito e pubblicizzato come zona residenziale di lusso.
«Non possiamo di fatto tenere le finestre aperte, siamo ormai tappati in casa». Gli animi si scaldano anche perché manca in sala il sindaco, «il primo cittadino che dovrebbe essere qui perché siamo esasperati, ci sono persone che si stanno ammalando anche da un punto di vista psicologico». Sono, infatti, quasi due decenni che gli abitanti di questa vasta macro area denunciano i cattivi odori che, in questi anni, sono andati crescendo. Per il pubblico il responsabile è chiaro, ed è una ditta di quella zona. Tuttavia, ribadiscono gli assessori, «servono dati che abbiano valenza giuridica per potersi muovere». Da un lato, dunque, sono necessarie le segnalazioni dei cittadini, «e vi sproniamo a farne il più possibili», da un altro il progetto presentato a inizio settimana dai "nasisti", «perché questa procedura ci consente una validità legale dei risultati ottenuti». Pur se la proposta incontra il disappunto della platea, gli assessori ricordano che «una volta avuti quei dati si potrà aprire un tavolo con le realtà che verranno identificate essere responsabili di quelle emissioni».
Pace, presidente del Comitato, ricorda la storia di questa zona, che si intreccia con la vicenda del biogas, «che come sapete ci ha portati ad avere querele pesanti con la ditta Valli interessata a costruire l'impianto biogas. La vicenda biogas ha acceso i riflettori sull’area, ma la questione cattivi odori è ancora più vecchia di quella del biogas. Serve fare massa critica ed essere presenti, anche se le nostre azioni possono sembrare inutili». Fra le molte domande del pubblico c'è anche chi solleva la questione del nuovo centro commerciale costruito in quella zona, con all'interno un ristorante di una nota catena di fast food, e la domanda agli amministratori è come sia stato possibile che questa impresa abbia accettato di aprire un'attività che confeziona e somministra cibo in un'area con queste problematiche. A questa come ad altre domande non è stata data risposta, rimandando agli esiti dell'operazione di monitoraggio semestrale dei cattivi odori.
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