Forza Italia in difesa delle pensioni:«Bisogna tutelarle»
Appello al presidente Mattarella per garantire i diritti acquisiti. Fatuzzo: i contributi versati tengono in piedi il bilancio statale
Eleonora TrentiniMANTOVA. «La finalità del convegno è quella di accendere i fari e mettere la parola fine su una questione di giustizia sociale e civile che da anni sta passando sotto traccia nel dibattito politico nazionale». Queste le parole introduttive di Stefano Nuvolari, responsabile provinciale organizzativo di Forza Italia, che ha coordinato la conferenza di ieri all'hotel Cristallo di Cerese.
Al convegno «Giù le mani dalle pensioni» sono intervenuti il senatore Enrico Pianetta, responsabile nazionale dei seniores di Forza Italia, l'onorevole Carlo Fatuzzo, segretario nazionale del Partito pensionati, Luigi Catalucci, vice presidente della Cida (confederazione italiana dirigenti d'azienda), Giuseppe Pellacani, avvocato e docente, e i segretari di Cgil, Cisl e Uil pensionati. Forza Italia ha discusso ancora una volta riguardo la non piena perequazione economica delle pensioni e la reintroduzione del contributo solidarietà, temi spiegati nel dettaglio dagli ospiti; inoltre, ha esposto la lettera d'appello, predisposta dal partito, indirizzata al presidente Mattarella, a cui tutti gli ospiti hanno potuto liberamente scegliere di aderire o meno, per chiedere intervento sul tema delle pensioni e della garanzia dei diritti.
«Il movimento seniores di Forza Italia ha deciso questa azione popolare per innescare un percorso e denunciare la decrescita che sta subendo l'Italia, partendo dall'importante argomento pensioni - ha detto Pianetta - La fascia debole dei pensionati va tutelata, non si può più permettere che questa battaglia non abbia concretezza risolutiva». Anche Fatuzzo ha sottolineato queste problematiche: «È grazie agli attuali pensionati e ai loro contributi se si riesce a tenere in piedi il bilancio dello Stato, sono loro che hanno pagato i contributi più alti senza aver avuto un ritorno garantito e subendo il blocco all'indicizzazione».
E parlando di veri e propri dati stimati da conti ufficiali, Pellacani ha chiarito come su 17 miliardi di euro di costi, dati dalle contribuzioni, solo 2 miliardi sono stati restituiti. «Come si può osservare, la perdita è stata consistente a causa del blocco permanente delle perequazioni. La disciplina è stata considerata necessaria tramite il decreto "Salva Italia" e giudicata come manovra temporanea quando ormai, come ben sappiamo, sta procedendo da ben otto anni. Tutto ciò la rende illegittima in quanto contraria alla condizione di temporaneità».
Il secondo importante argomento è stato trattato da Catalucci, il quale ha sottolineato quanto sia importante cercare di indirizzare l'Italia verso la crescita e lo sviluppo. «Quello che stiamo osservando oggi è un vero e proprio attacco ai meriti e alle carriere, in quanto vengono giudicate pensioni d'oro quelle che sono semplicemente frutto di un comportamento meritocratico, dato dalle costanti contribuzioni versate negli anni. Si dovrebbe parlare piuttosto di "contribuzioni d'oro". La Cida, così come i sindacati, è contraria a questa delegittimazione e vuole contrastare la posizione del governo, per assicurare un futuro più roseo ai giovani e per ricominciare a crescere».
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