ASOLA. «Ad oggi le evidenze acquisite non permettono di trarre conclusioni definitive sulla causa dell’epidemia. Pertanto Ats Val Padana continuerà nel 2019 con l’attività di controllo (campionamenti) e analisi sul territorio e sulle potenziali fonti di emissione: ciò significa un continuo presidio della zona interessata in particolare nella stagione calda».
A poche ore dalle sollecitazioni del sindaco di Asola, Raffaele Favalli, che attraverso la Gazzetta in edicola martedì 26 febbraio chiedeva alle autorità sanitarie «risposte sulla legionellosi», sulle sue cause e su cosa fare per evitare il ripetersi del fenomeno nella prossima estate, arriva la replica dell’Ats.